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ARPAB: CGIL Basilicata chiede più trasparenza e serietà. Chi vuole bene all’Agenzia ne faccia una casa di vetro, altrimenti sarà complice

 

Si è tenuta questa mattina, presso la sede della Cgil in Via del Gallitello, a Potenza, la conferenza stampa sulla richiesta di maggiore trasparenza nell’ARPAB.

 

Negli ultimi mesi si è assistito ad un tentativo sistematico di alimentare il ricorso a servizi e personale esterno (long list e progetti specifici) per competenze e attività che potrebbero essere svolte per buon parte dei casi dal personale interno.

 

Nello specifico citiamo alcuni progetti ed affidamento quantomeno sospetti:

 

Progetto “classificazione e tipizzazione dei corpi idrici superficiali e aggiornamento della rete di monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee (...)” approvato con dgr. n. 18 dell’8 gennaio 2015 su un importo complessivo (a carico del po fesr 2007/13) di 1 milione e 358 mila euro (di cui 244 mila di iva), ben 200.000 euro sono (articolo 7 convezione tra regione e arpab, parte integrante della delibera) sono destinate a consulenze esterne;

 

Progetto (25 novembre 2014) “monitoraggio del fiume noce” (monfino) ammesso a finanziamento a valere sul piano di sviluppo locale “fare società locale” - operazione 4.1.2.1. “tutela e salvaguardia della biodiversità e degli habitat del territorio” - asse iv leader psr basilicata 2007/2013, finanziato con contributo pubblico per euro 88.000 mila e cofinanziato dalla stessa Arpab per 22.000 euro (quindi anche con risorse proprie dell’agenzia) che prevede consulenze esterne per 2 unità (biologi e geometri, figure già presenti tra i dipendenti arpab);

 

Progetto, approvato con delibera regionale n. 1636 del 29/12/2014, denominato “monitoraggio e controllo vulnerabilità delle matrici ambientali, ai fini della limitazione dei rischi di origine naturale e antropica sull’ambiente e la salute”, per un importo di 1 milione e venti mila euro sul po fesr 2007/2013 che prevede (sempre articolo 7 convenzione tra regione e arpab) il ricorso a consulenze esterne in quanto (citazioni testuali dal progetto presentato da arpab risulta necessario “innesto di personale tecnico e laureato altamente specializzato nel campo della chimica, della geologia, dell’ingegneria e geostatica”, nonché “innesto di personale nel campo della chimica analitica, della fisica e della statistica ambientale”, nonché “innesto di personale altamente qualificato nel campo della chimica e dell’informatica” nonché – dulcis in fundo - “occorre il reclutamento di personale altamente tecnico e laureato altamente qualificato nel campo della normativa ambientale e dei relativi controlli, dell’audit ambientale e di qualità”; tutto questo per “circa 35 unità da selezionare all’interno dei profili senior, junior e tecnici, così come preselezionati nella long list di cui alla d.d. n. 638/2014 del direttore generale del dipartimento ambiente della regione basilicata”).

 

Per completezza di informazione segnaliamo anche la deliberazione del Direttore Arpab n. 337 del 31 dicembre 2014 che, oltre a sottolineare come - con nota del 12.11.2014 - l’agenzia “comunicava al presidente della giunta regionale e all’assessore all’ambiente un fabbisogno urgentissimo di personale”, indicava i risultati dei colloqui tenuti tra il 29 e 30 dicembre per la selezione tra 52 candidati, disponendo la pubblicazione della citata graduatoria sul sito istituzionale dell’ente.

 

Noi, invece, riteniamo che si possa valorizzare le professionalità presenti e investire sull’Arpab dentro l’Arpab

 

Inoltre si segnala il ricorso improprio all’affidamento tramite “cottimo fiduciario, alla società a.t.r., il cui socio di maggioranza, nel maggio 2013, è stato condannato in primo grado dal tribunale di napoli per smaltimento illecito di rifiuti, associazione semplice e falso, mentre le accuse di disastro ambientale e di associazione a delinquere a carattere mafioso sono state prescritte.

 

La domanda da porsi è: “come si fa ad avere fiducia e come si aumenta la credibilita’ dell’Arpab” con metodi ed errori di questa caratura?

 

Lo stesso discorso vale per la convernzione con ARPA Campania. Una convenzione, a carico del bilancio arpab per il corrente esercizio (2014) e per l’esercizio 2015-2016 per 80 mila euro + altri 80 mila, per la “determinazione dei micro inquinanti organici su matrici di origine ambientale” (cioè diossine, pcb, ecc.), cioè per fare le analisi presso i laboratori campani. Il tutto senza valutare che vi sia già in essere identica convenzione con l’arpa Puglia e che l’Arpac risulti commissariata. Perché questa scelta?

 

E ancora fanno riflettere la mancata approvazione del bilancio, l’ingombante figura del direttore amministrativo Bruno (che viene definito un accompagnare per motivi personali) e che partecipava e rappresentava in maniera imporpria e illegittima l’ente all’interno di consessi istituzionali.

 

Come Cgil abbiamo richiesto l’intervento degli ispettori del lavoro ma, al di là delle risultanze in termini meramente lavoristici, previdenziali, assicurativi, è evidente la mancanza di qualsivoglia attenzione rispetto alle leggi ed i contratti collettivi oltre che – ma questo è un problema prima di tutto della giunta – di come siano impostati i rapporti tra direzione dell’agenzia, assessorato all’ambiente e presidenza della regione.

 

Ci aspettiamo che la Presidenza della Regione non si faccia complice di certe scelte, o si assuma in prima persona la responsabilità di certe scelte. Si tutelino i cittadini lucani, la funzione fondamentale dell’Arpab, prendendo le decisioni più opportune per valorizzare l’agenzia,

contribuendo alla sua credibilità, al rilancio, alla valorizzazione delle professionalità interne, procedendo ad una seria analisi di fabbisogni professionali per il rilancio dell’Agenzia, ad una sua chiara e trasparente riorganizzazione e quindi, se necessario, ad assumere personale e fare investimenti tutto nel rispetto delle Leggi, dei CCNL e dell’attenzione che il delicato ruolo dell’Agenzia stessa necessita.

 

Noi crediamo nelle funzioni dell’Arpab, per tutelare la qualità della vita di tutte e non di una sola persona.

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