Decimo congresso Fillea Cgil Potenza
Michele Palma eletto nuovo segretario generale
Al centro del dibattito la crisi del settore, i ritardi infrastrutturali e lo sviluppo del territorio

Si è svolto questa mattina al centro Efmea di Potenza, alla presenza del segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa, il decimo congresso della Fillea Cgil di Potenza, federazione sindacale che rappresenta i lavoratori edili e dell'industria del legno.
La platea, composta da 65 delegati in rappresentanza di 5.116 iscritti nell'ambito della provincia di Potenza, ha eletto all’unanimità segretario generale della Fillea Cgil di Potenza Michele Palma, già coordinatore regionale della Filctem Cgil (chimici-energia). Palma subentra a Enzo Iacovino, segretario generale uscente.
Nel delineare gli indirizzi sindacali futuri, il nuovo segretario generale ha ribadito di voler continuare “l'azione virtuosa già portata avanti dai predecessori, avendo costruito una grande categoria sindacale rilevante sia in termini di rappresentatività che di iniziative sindacali a tutela degli occupati e del rilancio del settore dell'edilizia, che ancora oggi sconta una perdita di 600.000 addetti rispetto al 2008, anno di inizio della crisi, pari ad una riduzione del 46,5%.
Per smuovere tale situazione di forte criticità e ridare un minimo di respiro all'occupazione del settore – ha dichiarato Palma - è necessario attivare azioni verso i soggetti pubblici committenti di infrastrutture, molte delle quali già finanziate, come affermato dalle parole del presidente dell'Anas alla tavola rotonda nell'ambito dell’ultima edizione delle giornate del lavoro della Cgil Basilicata parlando di alcune centinaia di milioni di euro disponibili per interventi infrastrutturali in Basilicata ma dei quali molti ancora senza una progettazione esecutiva”.
Conclude Palma: “Se riuscissimo ad agire verso tutti i soggetti pubblici, non solo l'Anas ma anche tanti enti locali affinché queste risorse diventino opere cantierizzabili e nel contempo riuscissimo a riaprire i cantieri sospesi, potremmo non solo dare occupazione significativa agli addetti del settore dell'edilizia ma ridurremmo anche i tempi per dotare di infrastrutture la nostra regione, rendendo inoltre fruibili tali opere come beni comuni che rappresentano il patrimonio materiale dalla collettività”.

“In termini infrastrutturali il bisogno primario della provincia di Potenza resta la trasversale – afferma nella relazione programmatica il segretario uscente Enzo Iacovino - dopo aver fatto svanire il sogno della Lauria- Candela perché troppo ambiziosa e troppo onerosa, occorre trovare soluzioni alternative, specialmente dopo i lavori di ammodernamento della A/2 e il completamento a breve della Tito Brienza oltre alla realizzazione dei due svincoli di Tito e Satriano.
Resta urgente il raddoppio della Potenza-Melfi, divenuta in questi anni sempre più strada della morte. L’unica arteria che, se realizzata in modo adeguato, sarà in grado di far uscire dall’isolamento l’intero potentino collegando il traffico proveniente dalla A/2 sulla dorsale Adriatica e viceversa. Per fare ciò è necessario classificare l’opera di utilità nazionale mentre Anas continua a collocarla come arteria extraurbana di secondo livello e come tale non assoggettabile alla costruzione della doppia corsia per senso di marcia. Su questo lanciamo un appello a tutte le forze politiche, affinché si adoperino in tal senso”.
Conclude il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa: “Per colmare il gap infrastrutturale che vive la Basilicata e l’intero Mezzogiorno servono idee e investimenti. In una totale assenza di programmazione da parte del governo regionale e con la chiusura dell'intervento straordinario si è smesso di pensare a una programmazione per il sud, soprattutto nella evidente inadeguatezza della classe dirigente. Se pure le risorse ci sono vengono disperse in tanti interventi che non hanno ricadute sullo sviluppo del territorio. Ecco perché occorre cominciare a ragione sul tema degli investimenti e del ruolo degli investitori pubblici. Mobilità innovativa a basso impatto ambientale, smart city e transizione energetica nell'attesa delle grandi trattative sono le uniche matrice di un possibile sviluppo della Basilicata e del Mezzogiorno”.