Assemblea generale Spi Cgil Basilicata

Il segretario generale Angelo Summa: “Non possiamo riconsegnare questa Regione alla destra del Governo, che ha determinato sfasci pesantissimi. È in ballo il futuro democratico della nostra regione, per questo dobbiamo essere tutti mobilitati per votare dove stanno i nostri valori”

 

“Lasciando da parte le questioni algebriche delle somme elettorali, ma rimettendo al centro una chiara identità politica, più che parlare di campi larghi o di campi giusti, credo che sia giunto il tempo che la politica dica con chiarezza qual è l'idea di società, quali sono i programmi. Perché se non diamo una percezione chiara di quale Paese vogliamo e di quali sono le battaglie e i punti critici, difficilmente riusciremo ad aggregare una maggioranza attorno a delle proposte e offrire a questo Paese un Governo alternativo alle destre”. Così il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata in apertura dell’assemblea generale dei pensionati e delle pensionate lucane che si è svolta oggi a Potenza. All’ordine del giorno, le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, la delicata situazione internazionale, ma anche quella nazionale e regionale.

“Noi come sindacato – ha proseguito - dobbiamo sapere che con questo Governo di destra, a livello nazionale quanto livello regionale, spazi di mediazione e di confronto non ce ne sono e non ce ne saranno e dovremo fare una grande battaglia. L'appello, nonostante la situazione complessa in cui ci troviamo in questo momento, è di andare a votare e di partecipare tutti con grande responsabilità perché non possiamo riconsegnare questa Regione alla destra del Governo, che ha determinato sfasci pesantissimi. È in ballo il futuro democratico della nostra regione, per questo dobbiamo essere tutti mobilitati per votare dove stanno i nostri valori.

Viviamo una fase molto complicata – ha detto Summa - dove le scelte macro economiche passano sopra la testa di tutti e la democrazia è diventata un aspetto marginale, gli strumenti di governo sono gli strumenti di regimi autoritari sempre più diffusi. Ecco perché le elezioni europee sono un passaggio politico importantissimo che non va sottovalutato, visti gli interessi diretti e prossimi sulle nostre vite. L'Europa, con i suoi 500 milioni di abitanti, resta una delle democrazie più forti che può essere da contrappeso agli scenari mondiali se la parte democratica e progressista mantiene ancora il governo che si dà”.

In questo contesto per Summa si inserisce “l'azione sindacale che stiamo portando avanti come Cgil sulle questioni del lavoro e della precarietà, sulle scelte di politica economica che questo Governo sta facendo da un anno e che sono oggetto di una serie di azioni e mobilitazioni che continueranno a partire da quella di sabato 20 aprile a Roma, insieme alla manifestazione a difesa della sanità pubblica e per un'equità fiscale, che resta uno dei perni importanti.

Senza una struttura di Paese che garantisca l’uguaglianza rispetto ai diritti fondamentali – ha aggiunto il dirigente sindacale - non esiste né sanità né istruzione pubblica. O il governo mette mano a una seria riforma tassando gli extraprofitti oppure questo Paese non avrà le entrate per poter garantire un sistema previdenziale e un sistema sanitario pubblico che necessitano risorse. In Basilicata la nostra indagine sul diritto ad essere curati ha dimostrato che un terzo dei lucani per potersi curare è costretto ad andare fuori regione non solo per ristrettezze ma anche per la desertificazione del servizio sanitario. È questa una battaglia che dobbiamo fare con grande energia contaminando anche le forze progressiste democratiche di questa regione, a partire dal contrasto al progetto di autonomia differenziata, che sarà devastante da nord a sud. Un disegno pericoloso, che spacca il Paese e lo fa in tanti staterelli dentro la lettura del cosiddetto residuo fiscale. Ciò significa che le Regioni che avranno maggiori risorse potranno dare seguito ad alcuni servizi e altre no. La Basilicata, che ha un Pil molto basso, con impennate dovute negli anni solo per effetto dell’automotive, settore in grande crisi, e delle esportazioni dell'energia, del petrolio e del gas, anch'esso in curva discendente, in una fase di transizione energetica ed ecologica che collocheranno la nostra regione nei prossimi anni nella condizione di non avere più questa continuità di risorse che ha avuto negli anni passati, non avrà quindi la possibilità di organizzare i nostri servizi sanitari, la nostra mobilità, le nostre infrastrutture. Il tema in questa campagna elettorale è passato molto sottotono, anche perché abbiamo tra i candidati il governatore uscente di destra che ha dato l'ok all’autonomia differenziata in spregio a tutte le regole democratiche, senza passare neanche in Consiglio regionale”.

Summa ha poi ricordato i pericoli dell’autonomia differenziata insieme al premierato, “che vuole dire mettere in campo un regime autoritario, in quanto entrambi modificano i fondamentali della nostra Repubblica e della nostra Costituzione. Con l'elezione diretta del presidente del Consiglio, modificando anche i poteri del presidente della Repubblica, cambia la struttura democratica del nostro Paese in cui il Parlamento, il potere legislativo, perde uno dei suoi equilibri laddove la nostra Costituzione si basa sulla separazione dei poteri. È evidente che si rafforza il potere esecutivo di chi governa”.

Dentro questo quadro si inserisce un altro aspetto “quello del lavoro, negli ultimi anni svilito in tutte le sue eccezioni. I morti sul lavoro è uno degli elementi insieme alla precarietà. La persona non è più al centro dell’attività di impresa ed questo è il tema che dobbiamo affrontare. La Cgil lo farà con l'avvio della campagna per quattro quesiti referendari, due sui licenziamenti, uno sull'abrogazione del Jobs Act e uno sugli appalti, cioè sulla responsabilità del committente rispetto all'appaltatore e al subappalto. La campagna referendaria – ha concluso - vedrà impegnato lo Spi Cgil in prima linea non solo nella raccolta delle firme ma nella lunga costruzione politica di partecipazione democratica per fermare e modificare questa legislazione immonda”.

Potenza, 16 aprile 2024