Filcams Cgil e Ufficio vertenze Cgil Potenza: “Con il decreto Ilva si riducono i diritti dei lavoratori”

 

La Filcams Cgil e l'Ufficio Vertenza della CGIL di Potenza esprimono "Forti preoccupazioni" in merito al “decreto Ilva”, che prevede una drastica riduzione dei termini di prescrizione dei crediti di lavoro. Una misura che, secondo il sindacato, rappresenta "un nuovo e grave attacco ai diritti dei lavoratori e ai principi fondamentali della democrazia".

“Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di limitare gli strumenti di tutela a disposizione dei lavoratori - afferma Rocco Casaletto, segretario generale Filcams Cgil Potenza e da anni alla guida dell’Ufficio Vertenze - Ridurre i tempi di prescrizione dei crediti significa, nei fatti, rendere più difficile per migliaia di lavoratrici e lavoratori recuperare quanto loro dovuto dopo anni di sfruttamento o irregolarità.”

La norma in discussione, pensata inizialmente per gestire il complesso dossier ex Ilva, avrebbe effetti ben più ampi, estendendosi a tutte le vertenze in materia di lavoro, precarizzando ulteriormente la condizione di chi è spesso costretto ad attendere anni prima di ottenere giustizia attraverso cause lunghe e complesse.

“Si tratta di un colpo basso alla giustizia sociale - continua il dirigente sindacale - In un momento in cui sarebbe necessario rafforzare i diritti, si sceglie invece di indebolirli, penalizzando chi lavora e proteggendo, di fatto, chi ha commesso abusi".

L’Ufficio Vertenze della Cgil di Potenza, che ogni anno segue centinaia di casi di lavoratori che reclamano stipendi non pagati, TFR e indennità non corrisposte, lancia un appello alla mobilitazione e al confronto parlamentare affinché “questa norma non venga approvata in silenzio, ma contrastata con determinazione da tutte le forze sociali, politiche e democratiche del Paese.”

Il sindacato promette battaglia in ogni sede, annunciando iniziative pubbliche e un lavoro costante di informazione e supporto ai lavoratori.

“Non possiamo accettare che la legalità venga capovolta - conclude Casaletto - chi lavora ha diritto a essere pagato, sempre. Difendere questo principio significa difendere la dignità del lavoro e la democrazia stessa".

Potenza, 20 luglio 2025