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Scorrendo tra le maglie della legge di stabilità emergono nuovi dissimulati tagli alla sanità.

Dopo il mancato incremento del Fondo sanitario nazionale  che avrà una dotazione di soli 111 miliardi contro i 113,1 previsti fino a settembre, viene fuori un ulteriore drammatico taglio di oltre un miliardo di euro.

L'articolo 46, infatti, prevede che saranno rideterminati i finanziamenti alle Regioni, alle quali si chiede un concorso alla finanza pubblica di 1,8 miliardi per il 2016, 3,980 miliardi euro per il 2017 e 5,480 per ciascuno degli anni 2018 e 2019

Sappiamo bene che per questa via potrebbero essere ricompresi ulteriori tagli alla sanità : il contributo  richiesto alle regioni si tradurrà verosimilmente  in una ulteriore stretta sulla sanità.

Una legge ,dunque ,che più si snocciola e più si manifesta in tutta la sua iniquità .

Si eliminano le tasse sulla casa anche per i ricchi, si concedono tagli sostanziosi alle imprese, ma nulla sulle pensioni, sul diritto allo studio  , sui contratti pubblici.  Vengono invece colpiti i servizi ed il lavoro pubblico rischiando di mettere in discussione il fondamentale diritto alla salute .

Una manovra finanziaria che pare scontentare tutti!

La cgil continuerà la sua mobilitazione per il diritto universale alla salute e contro una politica dei tagli che rischia di produrre gravi guasti rendendo sempre più precario il funzionamento del Ssn pubblico e riducendo il perimetro della tutela pubblica del diritto alla salute.


Giuliana Scarano