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"Quando prima come Cgil alla nostra festa con il Ministro Zanonato, poi unitariamente con il Piano del Lavoro e con la pattaforma "vertenza Basilicata" - allargando l'alleanza al mondo delle imprese - proponemmo di destinare il 3% delle Royalties a misure di inclusione sociale e di sviluppo, in particolare con l'istituzione del Reddito Minimo di Inserimento, ricordo le reazioni. Da destra e sinistra fu un fuoco di fila, deputati, esponenti politici, lo stesso Sottosegretario Vicari, tutti erano contrari". Così ricorda Alessandro Genovesi, Segretario Generale Cgio Basilicata.

"Solo l'ostinazione del sindacato e delle forze sociali ed anche imprenditoriali ha permesso di tenere in piedi un tavolo complicato con il Mise, nel vuoto prima della politica, nel pieno delle tensioni poi. Oggi siamo contenti che vi sia la corsa a prendersi il merito di questo cambio di destinazione delle risorse a favore dei più deboli in un'ottica di sostegno al reddito e di creazione di lavoro. Come Cgil sappiamo che questa è una vittoria non tanto nostra o delle parti sociali, ma della Basilicata tutta che da oggi è un po' più giusta, in termini sociali. Ma perché sia veramente una vittoria, come abbiamo unitariamente detto nella recente conferenza stampa, insieme a Cisl e Uil, bisogna passare dagli annunci ai bandi, dalle parole ai fatti, dalle promesse al lavoro che manca è che va creato, dalle chiacchiere sui giornali al pane da poter mettere a tavola.  Dopo la firma della pre intesa di ieri tra Regione e Mise, non vi sono più alibi. I bandi per il Reddito Minimo di Inserimento devono partire subito, così come i bandi ed i fondi per comuni e cooperative per progetti di inserimento lavorativo reale. E magari ci si potrebbe preoccupare anche di garantire che ai lavoratori ex in mobilità, magari prima di Pasqua, possano essere garantiti i rimborsi per corsi di formazione che, sono partiti in ritardo per colpa non certo dei lavoratori".