asiloNido

La scelta da parte della giunta e del consiglio regionale di  tagliare i fondi alle sezioni primavera è una scelta sbagliata: oltre ad essere dannosa in quanto rappresenta una mancata risposta a bisogni educativi e sociali significativi e diffusi, è sicuramente indice di scarsa visione .

 

È sconcertante aver assunto una decisione di tagli sui servizi socio educativi , sapendo che solo attraverso la costruzione di un nuovo modello di welfare insieme ad un adeguato sistema infrastrutturale materiale ed immateriale si può costruire un futuro di crescita e sviluppo. Abbiamo avanzato tante proposte in questa direzione ma, purtroppo, sia la Giunta Pittella che il Consiglio sembrano corpi estranei rispetto al nostro  territorio ed alle sue criticità.

 

Siamo, infatti, ormai in presenza di una giunta distante dal territorio e di un governo più proiettato alle dinamiche romane che ad affrontare le tante emergenze  in atto e a delineare il modello di sviluppo su cui costruire  una prospettiva di futuro per questa regione. Il welfare, a partire  dalle politiche per l'infanzia, il sistema scuola ricerca, i servizi assistenziali possono essere nel breve periodo, senza attendere risposte di mercato silente, una vera occasione per la creazione di migliaia di posti di lavoro.

 

Anziché  tagliare 500 mila euro per le sezioni primavera, si attesti un fondo unico per le politiche dell’infanzia da cui destinare 5 milioni di euro  per l'assegnazione, con precisi criteri, ai comuni favorendo l'apertura di asili nido su tutto il territorio.

 

Questa scelta avrebbe un duplice vantaggio: fornire servizi e creare almeno 1.000 posti di lavoro da subito e sarebbe anche uno strumento per contrastare lo spopolamento del nostro territorio. Diventa un'impresa difficile risiedere  in una regione dove non esistono servizi e lavoro. Si investa e si concentrino da subito parte delle risorse comunitarie per la costruzione di un modello avanzato di welfare che determinerebbe da subito effetti diretti su occupazione e qualità della vita.

Si scimmiotta  troppo con slogan e altro, quando si potrebbe da subito invertire questa tendenza recessiva che da tempo vede la Basilicata in una profonda desertificazione sociale e dei servizi. Il tema non è la quantità delle risorse che si hanno a disposizione, ma la qualità della spesa. Ed è è proprio su questo che deve misurarsi questo governo regionale.