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Che sui cantieri della Salerno Reggio Calabria qualcosa non quadrava l’ho si era percepito nel 2012, quando  ci furono gli incendi nei cantiere di Papaleo di Lauria e Santoro di Potenza con la distruzione dei mezzi, ciò destò molta preoccupazione tanto che il sindacato sempre impegnato sui temi della legalità e dell’impegno a scongiurare l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle attività di costruzione”.

Oggi apprendiamo l’arresto di tre persone per avere programmato, e poi portato a termine una serie di intimidazione ai danni di imprenditori impegnati nella costruzione del tratto autostradale A3, Salerno Reggio Calabria, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Potenza.

E quanto sostiene il segretario regionale della FILEA-CGIL Enzo Iacovino che ha attivato i dirigenti delle strutture territoriali del lagonegrese e del capoluogo di regione per seguire le vicende che si sono registrate.

Gli incendi del 2012 sono stati il preludio di una maggiore preoccupazione di infiltrazioni mafiose per le imprese impegnate nei lavori di ammodernamento del tratto Lucano della A3. Secondo Iacovino l’impegno del sindacato non è mai venuto meno sul fronte della legalità, avevamo la percezione di non abbassare la guardia perché certi fenomeni vanno monitorati.

Nel ricordare che le organizzazioni sindacali, da circa un paio di anni, presso la Prefettura di Potenza , è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per contrastare le infiltrazioni mafiose nello specifico dei lavori che interessano il lotto Lucano dell’A3 SA-Rc, fortemente interessato negli anni passati da numerosi episodi di criminalità, prima , in verità, solo nelle province di Salerno e della Calabria, oggi scopriamo che il fenomeno interessa anche la Basilicata.

Iacovino evidenzia “ L’esigenza di tenere sempre alta l’attenzione di lavoratori, sindacati, partiti ed istituzioni e comunque di tenere incontri periodici su questi temi, plaudiamo alle forze dell’ordine e alla Procura distrettuale antimafia per l’eccellente lavoro fatto”.