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Pochi mesi addietro cioè prima della pausa estiva, esattamente agli inizi di luglio, Acquedotto Lucano viveva una situazione delicatissima dal punto di vista finanziario, con seri problemi di liquidità, in quanto molti dei tanti fornitori, non essendo da tempo soddisfatti nei pagamenti, non fornivano più i loro prodotti o le loro prestazioni, e minacciavano azioni ingiuntive coattive e possibili pignoramenti per recuperare i crediti vantati.

 

Le banche invece non concedevano più nuove possibilità di credito, né tantomeno erano disponibili a rinegoziare i mutui in corso. Insomma il rating di affidabilità e solvibilità di quest'azienda era molto compromesso, quasi come qualsiasi azienda a rischio di “fallimento”. Eppure Acquedotto Lucano vantava a sua volta, crediti rilevanti dalla Regione Basilicata, cioè dal suo azionista di riferimento. In quella fase, noi abbiamo dimostrato di tenerci veramente a questa Azienda e non a “chi” sarà nominato a governarla, e abbiamo sensibilizzato il Presidente della Giunta Regionale a sbloccare subito almeno una parte dei crediti verso Acquedotto Lucano. Il Presidente Pittella, ne diamo atto, questo lo ha fatto.

 

Ora che la barca ha superato il rischio di affondare e galleggia nuovamente, anziché riparare le falle per metterla in sicurezza e continuare a navigare in relativa tranquillità, qualcuno pensa già a riavviare la giostra come prima, facendoci ritornare a qualche mese fa, e magari farci ritrovare tra qualche mese in una situazione disastrosa. È questo il rischio che corre Acquedotto Lucano se chi ha la responsabilità, non solo amministrativa ma anche politica, non interviene a dare delle coordinate di governo di questa azienda.

 

Nell'attesa di riformare la governance delle società controllate e partecipate dalla Regione, tutti gli attuali amministratori con mandato in scadenza forse pensano agli ultimi colpi di coda e a operazioni sfacciatamente spudorate e clientelari, dimenticandosi della condizione delicatissima in cui versava Acquedotto Lucano nello scorso luglio, cioè meno di tre mesi fa. Questo noi non lo permetteremo.

 

Lo ribadiamo ancora una volta, per noi è fondamentale in questo momento, prima di parlare di “nuova struttura organizzativa” completare quanto previsto nel precedente accordo in materia di riorganizzazione aziendale, e quindi, rispettare l’accordo ed attuare la seconda fase prevista, finalizzata alla valutazione e al conseguente apprezzamento professionale di quelle figure che hanno una rilevante responsabilità operativa e di quelle impegnate in attività specialistiche.

 

Richiediamo pertanto al Presidente Gentile di convocarci con urgenza per attuare subito questi impegni previsti nell’accordo, diversamente attiveremo ogni iniziativa di prerogativa sindacale.

 

Non avere memoria del passato, è una cosa grave perché mette a rischio il futuro di questa Azienda.

 

Altro che rivoluzione democratica, Presidente Pittella.