unitario

Oggi in Basilicata ci sono 30 mila famiglie che vivono sotto lo soglia di povertà assoluta e ci sono migliaia di giovani e di donne che, anche se altamente scolarizzati/e, non hanno un lavoro.

Ci sono oltre 36 mila giovani(e non solo) in cerca attiva di occupazione; ci sono poco più 23 milaprecari (co.co.pro, co.co.co, associati in partecipazione, partite iva mono committenti) che guadagnano una miseria; ci sono gli attuali beneficiari del programma Copes (oltre 7 milafamiglie furono inserite in graduatoria) a cui, non per colpa loro, non sono stati offerti programmi di formazione e inclusione; vi sono quasi tre milaex lavoratori che da molti anni vivono nel limbo della mobilità in deroga e che oggi, con la retroattività del c.d. “Decreto Poletti” contro cui il sindacato ha lottato e lotta, sono fuori da ogni platea; vi sono migliaiapensionati al minimo che non raggiungono i 500 euro.

Cgil, Cisl e Uil chiedono politiche, strumenti, risorse per mettere in campo una strategia composita ed articolata che sia una risposta concreta e fattibile ai bisogni di queste persone; partendo dai giovani, dalle donne, dai soggetti più svantaggiati. Si chiedono politiche che tendano a salvaguardare le famiglie lucane e, con esse, il tessuto sociale ed economico dell'intera regione Basilicata.

Chiediamo l'attuazione del Piano del Lavoro e della Coesione Sociale e chiediamo alla Regione di aprire subito un tavolo permanente contro la crisi, rivendicando per prima cosa il rispetto dell'accordo siglato il 14 luglio 2014 con cui la la Regione si è impegnata a garantire una continuità di reddito a chi e' stato colpito dalla tagliola del Decreto Poletti.

Chiediamo inoltre:

1)    che la Regione da subito finanzi adeguatamente un reddito finalizzato all’ inserimento e/o reinserimento legato a prestazioni di utilità sociale, a momenti di reale formazione spendibile sul mercato, a progetti di solidarietà, di partecipazione, protezione sociale e familiare. Un “patto contro l’esclusione” da finanziare, con risorse nazionali, locali, comunitarie anche modificando la legge nazionale sul bonus carburante, per liberare risorse da riutilizzare in programmi di sostegno sociale;

2)    che si metta in campo una tastiera di strumenti che preveda attivazione reale di tirocini retribuiti per i giovani lucani, una politica di incentivi per le assunzioni più mirata e più selettiva per platee (meccanismi premianti lavoratori in mobilità, vicini alla pensione, donne che rientrano nel mercato del lavoro, ecc.), chiamando le imprese lucane a dare il proprio contributo e a fare la propria parte per il bene della Basilicata;

3)    una nuova "Marcora" per le cooperative sociali e miste, dopo la recente modifica alla legge regionale sulla distinzione tra cooperative di tipo A e di tipo B, con incentivi specifici e un allargamento dei contratti di servizio subordinati all'assunzione dei soggetti svantaggiati a partire dai disoccupati di lunga durata. Occorre fare del potenziamento del welfare, dei servizi socio assistenziali, della cura delle persone, dei minori e degli anziani, settori strutturati e di qualità in grado di creare occupazione aggiuntiva. Su questo tanto Regione, Comuni e Provincie quanto il mondo cooperativo e del privato sociale devono fare la propria parte;

 

4)    l'attivazione, con il coordinamento della Regione, di progetti e strumenti operativi, con agenzie e tecnostrutture, dedicati al settore delle infrastrutture, dell'agroindustria, della produzione di energie rinnovabili, del turismo culturale e giovanile, della valorizzazione del territorio, per la lotta al dissesto idrogeologico e per la mitigazione del rischio sismico e per la valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale della Basilicata.Chiediamo inoltre alcuni interventi già nell'immediato, per esempio, imponendo che almeno l'80% delle assunzioni di Eni, Total, delle imprese che costruiscono Tempa Rossa, delle imprese dell'indotto siano assunti tra i disoccupati lucani, anche previa specifica formazione. Su questo anche il settore pubblico deve fare la propria parte, creando occasioni di lavoro diretto e offrendo occasioni reali e concrete a partire dai soggetti economicamente più in difficoltà e che, prossimi alla pensione, sono stati poi "truffati" dall'ingiusta riforma delle pensioni targata Fornero.

A sostegno di queste rivendicazioni, per l'attuazione del Piano del Lavoro e della Coesione Sociale, le Segreterie di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata chiedono a tutti i lavoratori, disoccupati, pensionati di sostenere tali proposte con volantinaggi, assemblee, iniziative in tutti i comuni della regione a partire dal giorno 24 settembre, in vista di un'Assemblea Generale da tenersi a Potenza e cui data sarà comunicata nei prossimi giorni.

23 Settembre 2014

 

Le Segreterie regionali di CGIL-CISL-UIL di Basilicata