Quest’anno il primo maggio, la Festa del lavoro per ricordare l'impegno del movimento sindacale e

i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori, verrà festeggiata alla presenza dei

segretari generali da CGIL, CISL e UIL a Rieti. E lì ci sarà anche la Basilicata confederale a

lanciare il suo grido d’allarme sulle nubi nere che si addensano su lavoro e sviluppo. Oggi più che

mai, infatti, gli effetti di una crisi europea, ancora purtroppo irrisolta, si fanno sentire in maniera

implacabile sul lavoro e sui territori più deboli del Paese. La riduzione dei diritti, la polverizzazione

delle opportunità, la mannaia del debito pubblico, pesano su cittadini ed imprese, lasciati sempre

più soli dinnanzi a questo destino infelice dell’economia.

 

Un destino che come un cancro sta consumando i principi democratici, il senso di solidarietà e quello di equità che dovrebbe caratterizzare il rapporto tra governanti e governati. Pensiamo ai lavoratori dipendenti, ai pensionati, ai giovani, ai precari, alle donne, agli immigrati. Pensiamo alla loro dignità di resistenza e di sopportazione in quest’epoca di angoscia. E pensiamo alla loro comprensibile diffidenza verso il futuro, un tempo, invece, che dovrebbe essere di benessere e di sviluppo. Per tutto questo Cgil, Cisl e Uil Basilicata chiedono al governo nazionale ed al governo regionale una vera svolta su lavoro e sviluppo, annunciando una mobilitazione sociale sui temi caldi della regione affinché “mai più sia come adesso”.

 

È con questo spirito che a livello nazionale a Rieti (alla presenza dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Basilicata e delle rispettive delegazioni regionali) ma anche e soprattutto a livello locale, in Basilicata, sono state organizzate manifestazioni unitarie in cui il sindacato incontrerà la gente con i sempre più assediati dai problemi, dalle contraddizioni e dalle ristrettezze economiche.

In particolare le iniziative più significative si terranno a Matera, con corteo, comizio e concerto, a Irsina, Montescaglioso, Marsico Nuovo, Nemoli e a San Chirico Raparo, dove si terrà una iniziativa a sostegno dei lavoratori LSU che si sono visti negare la continuità dell’ammortizzatore sociale a seguito di una sentenza della corte dei conti.

 

L’obiettivo dichiarato è quello di dar voce e progettualità alle persone, al loro senso di appartenenza democratica alle sorti della regione, affinché il primo maggio sia l’occasione nuova e non celebrativa di un nuovo inizio per la Basilicata. Un nuovo inizio che non chiuda gli occhi dinnanzi al serpeggiare di un malessere sociale sempre più allargato, sempre più giustificato, sempre più radicato, ma che, saggiamente, lo riconduca dentro lo spazio democratico delle azioni positive ed efficaci e che finalmente, ed una volta per tutte, sappia tentare il cambiamento, l’innovazione, il rendimento per riportare a tutti la bellezza del lavoro, dei suoi diritti, della dignità.