cgil222

 

 

“Oramai il confronto con il Governo sui giusti riconoscimenti al contributo energetico della Basilicata sembra essere diventato come il terzo segreto di Fatima”. Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Generale della Cgil di Basilicata.

 

“Ma prima o poi le carte dovranno essere scoperte. Da un lato un comunicato della Regione informa che il Governo sarebbe intenzionato a riconoscere le annualità 2011 e 2012 della carta carburante rimodulandola in base al redditto ma – soprattutto – che sarebbe disposto da subito, utilizzando anche decreti in conversione, a modificare la legge destinando le risorse 2013 e quelle future alle politiche sociali. Fatto che rappresenterebbe sicuramente una novità positiva permettendo di utilizzare queste risorse per un reddito minimo di inserimento rivolto alle 30 mila famiglie lucane in povertà, offrendo loro lavoro e dignità. Dall'altro i deputati del centrodestra dicono invece, citando sempre il Governo, che la carta carburante resterà, magari ampliandola a tutti i residenti e trasformando la Basilicata in una specie di “suq arabo”, con i poveri costretti al baratto tra buoni benzina e pane. Peccato che per attivare programmi di lavoro utile, politiche di inclusione sociale bisogna dare a Regione, Comuni, Aziende sanitarie risorse e non galloni di benzina”.

 

“Così come sull'esclusione delle royalties dal patto di stabilità siamo al riconoscimento delle giuste ragioni dei lucani, ma la ragione – dice un proverbio – è dei matti. Quel che servono sono atti formali: il riconoscimento, da parte di Palazzo Chigi e del Mef, dell'esclusione delle roylaties dai piani annuali e triennali di contabilità nazionale per il Patto. Servono cioè leggi e decreti, non pacche sulle spalle”.

 

“Infine sulla riforma dell'articolo 16 sembrerebbe di essere alla conferma di quanto già emerso nei confronti tecnici passati, in materia di superamento del tetto, di inclusione delle estrazioni già autorizzate (Eni e Total) nel computo del ristoro economico, di riconoscimento dei benefici per 20 (e non più 10) periodi di imposta. Su questo punto c'eravamo già arrivati, anche grazie ad un positivo lavoro di squadra tra forze sociali e Regione nei confronti del MISE, ma rimaneva e rimane da capire se il tutto è dentro il riconoscimento che, oltre quanto già autorizzato, la Basilicata non andrà o se permarrà il rischio di “scambio” su nuove trivellazioni in terra e in mare. Il punto su cui ci fermammo durante il confronto fu proprio questo: perché abbiamo sempre discusso di riconoscimento alla Basilicata, non di ulteriori scambi sulla salute delle persone. Su questo aspetto fondamentale non è ancora chiara la posizione del Governo e non è un dettaglio da poco”.

 

“Al netto quindi del fatto che da Novembre siamo impegnati in un confronto sulle tre questioni ora ricordate (superamento carta carburante, articolo 16, patto di stabilità), il punto – conclude Genovesi - che non va sottovalutato è che anche l'eventuale modifica dell'articolo 16 (al netto di pretendere una sorta di “blocco” a nuove trivellazioni), o ulteriori interventi (zone franche fiscali, ecc.) non produrranno effetti concreti prima del 2017-2018, a differenza della modifica della carta carburante cui risorse sono già accantonate e sarebbero immediatamente utilizzabili per programmi di inserimento e reinserimento al lavoro dei più poveri”.

 

“A questo punto non rimane che aspettare di capire chi ha ragione, di vedere se ci saranno i testi, cosa ci sarà scritto e se entreranno o meno già nell'agenda legislativa del Governo e del Parlamento nelle prossime settimane. Su questo come Sindacato diremo la nostra e trarremo tutte le conseguenze. Perchè il tempo è scaduto, perché quello di cui hanno bisogno i lucani sono lavoro, reddito minimo di inserimento, politiche industriali all'altezza della crisi. Subito ed ora. Senza tentennamenti, senza pasticci, senza essere trattati come una popolazione di serie B".

 

Leggi la rassegna stampa dedicata