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“Nei giorni scorsi si è tenuto il comitato direttivo del sindacato pensionati italiano (SPI Regionale Basilicata), che oltre ad affrontare le questioni politiche più generali e discutere della piattaforma previdenza e fisco, su cui in questi giorni si stanno tenendo le assemblee territoriali, ha dedicato un approfondimento specifico ai bilanci ed alla fiscalità degli enti locali” è quanto fa sapere Nicola Allegretti Segretario Generale Spi Cgil Basilicata. “L’esame dei bilanci consuntivi degli enti locali approvati per gli anni 2009/2012, evidenziano un aumento delle entrate da tributi e tariffe a fronte di una riduzione della spesa corrente per il welfare. In particolare, la spesa dei comuni rivolta agli anziani cala sia in valore assoluto sia in valore percentuale rispetto al totale della spesa sociale. C’è stato in questi 4 anni un aumento eccessivo del prelievo fiscale a livello locale, mentre è scesa la spesa dei comuni per la povertà ed il disagio, proprio in un momento di particolare difficoltà economica delle famiglie. I pensionati ancora non sanno, né riescono a discernere nel groviglio di sigle (IMU, IUC Tasi, Tari) e di modalità sempre più complicate per il versamento dei tributi, quali saranno ed in che quantità le tasse locali da pagare. Tra le altre cose, il rinvio al 30 settembre dell’approvazione dei bilanci preventivi dei comuni, non contribuisce a fare chiarezza sulle entità del prelievo fiscale che potrebbe riservare delle sorprese ed essere anche più consistente rispetto all’anno precedente. Lo stesso rapporto annuale dell’ISTAT, per l’anno 2014, ha messo in evidenza che, per l’anno 2011 e per la prima volta a partire dal 2003, la spesa sociale risulta in diminuzione rispetto all’anno precedente. Tra il 2010 ed il 2011 diminuisce la spesa pro-capite ed al Sud il calo è notevolmente superiore. Per i cittadini residenti nei comuni del Mezzogiorno si spendono circa 50 Euro per i servizi sociali contro i 160 del nord-est, con evidente disuguaglianza di trattamento delle persone, pur essendo tutti cittadini italiani. Tra le altre cose, i servizi socio-assistenziali destinati alla popolazione più debole sono rimasti ancorati ai servizi tradizionali e non si sono affatto caratterizzati e orientati verso il nuovo, verso esigenze e bisogni legati ad una società che si evolve. Nel mese di giugno l’agenzia delle entrate della Basilicata ha tenuto un corso di formazione sulla partecipazione dei comuni alla lotta all’evasione fiscale. La normativa attuale prevede che ai comuni sia garantita una percentuale del 50% delle somme riscosse a titolo di compartecipazione e per gli anni 2012, 2013 e 2014 questa quota è elevata al 100%.” “Lo SPI” chiude Allegretti, “e sono certo anche con FNP e UILP, metterà in campo una campagna di contrattazione sociale territoriale per stimolare i comuni a contrarre i patti antievasione e destinare le risorse recuperate ai servizi socio assistenziali. In questo senso chiediamo alla Regione Basilicata di procedere rapidamente a stipulare le specifiche convenzioni con i comuni (come previsto dall’art. 9 della Legge Regionale di Stabilità 2014 e in linea con il dispositivo strategico che ha anche previsto un recupero di risorse dall’aumento dell’addizionale regionale IRPEF per redditi alti, da destinare al sistema lavoro e inclusione sociale), perché si possa congiuntamente attivare una lotta ferrea all’evasione fiscale, e contemporaneamente destinare agli stessi una quota delle somme riscosse, per i tributi regionali a seguito degli accertamenti effettuati”.