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Acquedotto Lucano non garantisce la salvaguardia dei livelli occupazionali negando la clausola sociale ai lavoratori dell’impianto di depurazione di Potenza.

Da domani 24 luglio presidio permanente davanti alla Regione - Altissima la tensione tra i lavoratori dell’impianto.

 

La Funzione Pubblica CGIL di Potenza denuncia con forza l’ennesimo atto di arroganza di Acquedotto Lucano che continua ad operare in violazione delle leggi e dei contratti che tutelano, attraverso la clausola sociale, i livelli occupazionali e i diritti acquisiti dei lavoratori.

Infatti, nonostante l’accordo raggiunto sul tavolo regionale, anche alla presenza dell’Assessore Berlinguer, in merito alle dovute e necessarie modifiche del bando di gara per l’affidamento del servizio di conduzione e manutenzione dell’impianto di depurazione della città di Potenza, modifiche che avrebbero tutelato il posto di lavoro dei lavoratori addetti all’impianto, il Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Lucano continua a trincerarsi dietro incomprensibili ed immotivati tecnicismi che non trovano giustificazione alcuna se non quella di voler violare i diritti dei lavoratori mettendoli nella condizione di perdere il posto di lavoro.

Si tratta di circa sedici lavoratori che sono stati nel tempo appositamente qualificati dalla Regione Basilicata e che operano da circa trent’anni con professionalità in tali attività. Lavoratori per i quali, oltre al danno di non percepire regolarmente lo stipendio (a fine luglio matureranno sei mensilità arretrate), vivendo quotidianamente in una condizione di grave precarietà economica, ora si aggiunge anche la beffa di poter perdere il posto di lavoro. Sono lavoratori allo stremo della sopportazione ed è altissima la tensione sociale che questa situazione sta determinando.

Quella che sta scrivendo Acquedotto Lucano è una pagina vergognosa per l’intera Basilicata dove non si è mai vista tanta indifferenza rispetto ad un tema sociale così importante quale quello della tutela del posto di lavoro.  Ribadiamo che si tratta di un atteggiamento punitivo nei confronti dei lavoratori e regressivo rispetto all’azione politico - istituzionale e sindacale  che ha contraddistinto in questi mesi  l’azione  della Regione Basilicata e dallo stesso Presidente Pittella, rivolta  a salvaguardare e tutelare  l’occupazione locale e i diritti acquisti , così come è stato fatto con il contratto di sito.

Come CGIL respingiamo con forza questi atteggiamenti di basso profilo etico istituzionale di Acquedotto  lucano che determinano un arretramento sul piano dei diritti dei lavoratori che operano nei servizi in appalto, sapendo che il rispetto della clausola sociale è punto prioritario  ed irrinunciabile della rivendicazione sindacale.

Per queste ragioni da domani 24 luglio, a partire dalle ore 9.30, insieme ai lavoratori dell’impianto di depurazione di Potenza, terremo un presidio permanente davanti al Palazzo della Giunta Regionale per denunciare con forza questa vergognosa vicenda invitando il Presidente Pittella, l’Assessore Berlinguer e i consiglieri tutti ad intervenire per impedire che si consumi questa bruttissima pagina e che si ripristini il rispetto delle regole e l’operatività della clausola sociale per la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali.