cgil222

“Pur apprezzando il profilo sociale della legge finanziaria così come originariamente presentata, non si comprendono alcune possibili scelte dell'ultima ora come, per esempio, la costituzione di una fondazione  per la ricerca scientifica in ambito socio sanitario. Il tutto mentre si continua a non decidere sulla governance locale e sulle unioni dei comuni dove troppo deboli ed ambigue sono le norme in discussione anche nella stessa legge finanziaria Regionale” Così comunicano in una nota la Funzione pubblica Cgil e la Cgil di Basilicata.

 

“Rischiamo di essere alle solite. Si costruiscono percorsi ad hoc per creare fantomatiche fondazioni scientifiche che dovrebbero fare ricerca su materie socio - sanitarie quando questi ambiti di attività già rientrano nelle ordinarie competenze delle aziende sanitarie ed in particolare del CROB, quale istituto a carattere scientifico. Da un lato si fanno i tagli sul personale, si bloccano le assunzioni, si millantano risparmi e dall'altro si promuovono strane fondazioni. Il sentore rispetto a tali scelte non può che essere questo: si tratta di operazioni finalizzate a piazzare qualcuno, sprecando e male utilizzando finanziamenti pubblici, statali o regionali in questo caso, forse anche al di fuori della declamata mission dell'ente quale ente di ricerca, volendo contribuire alla legittimazione di chi persegue l'obiettivo dimettere in discussione il sevizio sanitario pubblico?”

 

“Come CGIL crediamo che questa Regione non abbia bisogno di nuove invenzioni che minano l’attuale sistema sanitario regionale pubblico e che creano le condizioni per canalizzare verso altri lidi le ingenti risorse economiche che verranno utilizzate dalla fondazione e che, molto probabilmente, andranno ben oltre la cifra istitutiva pari a centomila euro necessaria per aprire il capitolo in bilancio”.

 

“Si tratta di un ennesimo tentativo di minare il sistema pubblico della sanità lucana per favorire altri interessi che nulla hanno a che vedere con gli obiettivi dichiarati e che possono già oggi  essere raggiunti dell’attuale sistema sanitario regionale su cui, invece, bisogna continuare ad investire.  Per queste ragioni riteniamo che per il sistema socio sanitario regionale non sia utile la creazione di nessuna pseudo fondazione ritenendo, invece necessario concentrarsi sul fronte della governance locale”.

 

“Non bastano infatti gli annunci vuoti che non dicono nulla e non esprimono  quale dovrà essere la scelta futura. Come CGIL continuiamo a pensare che la soluzione sia avviare realmente il processo di aggregazione delle unioni dei comuni, con meccanismi talmente forti e che assumano a riferimento i bacini ottimali dei servizi, tale da giungere ad un reale e fattivo “crono programma” di Unioni dei Comuni tali da superare subito le attuali aree programma”.

 

“Questa Giunta Regionale e questo Consiglio regionale dovrebbero dire con chiarezza qual è l’idea di governance che si vuole dare al territorio senza continuare a perdere tempo con  rinvii che non fanno altro che peggiorare la già drammatica situazione che si sta vivendo da anni”.

“Quello che serve – conclude il sindacato – è un vero e proprio Programma di Riordino Territoriale che dia risposte immediate sulla governance locale, su funzioni e  servizi, sulle unioni di comuni e ai tanti lavoratori che in questi anni hanno già subito profonde mortificazioni, in termini professionali e di servizio nei confronti dei cittadini”.