IMAGE_FILE_2976662

Finanziaria regionale: Cgil: “A fronte di proposte che provano ad affrontare le emergenze sociali, un articolo rischia di sporcare il tutto. Correzioni su articolo 15 o sarà rottura”.

“La proposta di legge finanziaria regionale per il 2014, ad una prima lettura, sembra andare nella direzione giusta, ma – improvvisamente – in un articolo sembra contraddire tutta la propria impostazione e filosofia. Vi sono infatti diversi interventi interessanti, condivisibili e che - dentro una finanziaria che non poteva che essere una “finanziaria delle emergenze” -  raccolgono in maniera responsabile e positiva spunti, richieste e sollecitazioni della Cgil e del sindacato tutto. E come Cgil siamo pronti a sederci ad un tavolo per dare anche il nostro contributo su stazione unica per gli appalti (occorre fare presto), governance e spending review (a noi per primi interessa colpire sprechi per liberare risorse per lavoratori pubblici e servizi ai cittadini), consapevoli tutti che, gli interventi più di sistema non potranno che essere individuati nei prossimi mesi, tra risorse comunitarie, assestamento di bilancio, vicenda royalties, nuove risorse nazionali”. Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Generale della Cgil Basilicata.

“Purtroppo però, ad un certo punto (ad un certo articolo, il 15), la stessa legge finanziaria sembra andare  nella direzione opposta, rispetto ad una maggiore equità e una lotta all'esclusione, negando una visione “socialmente orientata” e che, se confermata nella sua iniziale stesura,  rappresenterebbe una rottura senza precedenti con la visione riformista che, con luci ed ombre, ha sempre accompagnato le scelte in materia di occupazione”.

“In particolare se positive potranno essere le misure previste per la riqualificazione in edilizia (a cui chiediamo venga dedicata la stragrande parte dei 26 milioni individuati) e le misure di proroga dei Copes, così come l'impegno mantenuto sugli ammortizzatori 2013 e soprattutto l'intervento sulla leva fiscale che segna un atto di maggiore attenzione alla giustizia sociale e alla lotta all'esclusione (correttamente accompagnato dalla sfida vera che è una lotta all'evasione e elusione fiscale), dall'altra non possiamo che rimanere profondamente e negativamente colpiti per l'insipienza e la negatività dell'articolo 15 che suona quasi a beffa con il suo titolo “Disposizione per la creazione di occupazione stabile sul territorio regionale”.

“L'articolo in questione – continua la Cgil – istituisce infatti un Fondo per l'occupazione che incentiverà tanto assunzioni di nuovi lavoratori che “la trasformazione di contratti atipici e/o a tempo determinato”, purchè con “con contratti subordinati” (qualsiasi a questo punto, non per forza a tempo indeterminato). Ora, a parte la scarsa conoscenza dei rudimenti del diritto del lavoro da parte dell'estensore dell'articolo (i contratti a tempo determinato sono già contratti di lavoro subordinati, quindi si incentiva un precario a rimanere precario, cioè si incentiva un'azienda a prorogare dei contratti a termine o al massimo a trasformare un co.co.pro in un contratto stagionale), la Regione ha deciso di incentivare, con 10 mila euro e per una spesa pubblica complessiva di 5 milioni di euro, un imprenditore ad assumere con contratti stagionali, con contratti a termine, con contratti con voucher, ecc. Viene meno, in sostanza, il principio che l'intervento pubblico e le risorse pubbliche debbano essere orientate per combattere la precarietà e correggere le distorsioni di un mercato del lavoro che colpisce i più deboli”.

 

“Per di più, questa proposta, viene avanti dopo il positivo risultato del credito di imposta per le assunzioni a tempo indeterminato che in Basilicata, con soddisfazioni di tutte le parti sociali, ha funzionato, riducendo le “perdite occupazionali” dovute alla crisi e senza considerare che la scelta (e relative risorse, che sono le stesse individuate nel Po FSE ed oggi riproposte in finanziaria) di indirizzare le risorse per incentivare i contratti a tempo indeterminato era stata già compiuta dalla Regione, il 30 luglio 2013, con un accordo firmato tra gli assessori Falotico e Pittella da un lato e le forze sociali dall'altro.  Gli accordi firmati con Pittella sei mesi fa, dentro la cornice di Obiettivo Basilicata 2012 sono ancora validi? Noi riteniamo di si e, per queste ragioni di merito e di metodo, vogliamo sperare in un semplice “scivolone” o “refuso”. Facciamo appello al Presidente Pittella e ai consiglieri regionali affinchè l'articolo 15 sia modificato aggiungendo due sole paroline “ a tempo indeterminato”. Così, giusto per fare una scelta in continuità e soprattutto in coerenza con la filosofia di tutti gli altri articoli presenti nella proposta di legge Finanziaria regionale.  Una finanziaria – a detta degli estensori – orientata verso gli ultimi e penultimi, con l'ambizione – aggiungiamo noi – che non rimangano sempre tali. In caso si scoprisse che il suddetto refuso tale non sia, ma una chiara scelta di modello di sviluppo, allora ognuno ne dovrà trarre le conseguenze ed assumersi le proprie responsabilità. Come Cgil difenderemo il Piano del Lavoro unitario, le sue proposte, la sua filosofia con tutte le nostre energie”.