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La CGIL esprime forte preoccupazione per lo stato di caos in cui versa Apof-Il ed, in particolare per la condizione di abbandono del precariato storico dell'Agenzia.

 

Sono lavoratrici e lavoratori che da almeno dieci anni sono stati da sempre impegnati nello svolgimento di attività istituzionali in una condizione di progressiva precarietà.

Una condizione di continuo peggioramento dove si è passati negli anni da contratti a tempo determinato a contratti sempre più precari, quali quelli interinali e, successivamente, co.co.co e co.co.pro, con contratti di poche ore al mese  con una crescente discontinuità lavorativa.

 

Nonostante da tempo come CGIL abbiamo posto il tema del precariato storico in Apof-Il e più volte abbiamo sollecitato una nuova governance dell'agenzia, a partire da una radicale riforma della legge regionale 33/2003, nessuna vera discussione e' stata avviata.

Invece di rispondere alle questioni di merito che pone il sindacato sul futuro della formazione pubblica e sulla necessaria ed urgente programmazione delle attività che darebbero delle prime risposte anche ai precari, Apof-Il sembra ormai perduta nel caos più profondo.

 

Ancora più grave è la circostanza che si continua a distribuire parole e a perdere tempo, sottraendosi al confronto vero con il sindacato,  convocando assemblee straordinarie direttamente con i lavoratori. Come CGIL vogliamo dire basta a questa pratica propagandistica che testimonia solo l'assenza di una volontà al confronto vero. Se Apof-Il vuole davvero confrontarsi allora discuta con le Organizzazioni Sindacali e con le rappresentanze dei lavoratori.

 

Come CGIL pensiamo che sia necessario l'avvio di una nuova fase in cui si discuta e si decida di quella che deve essere la nuova governance di Apof-il e di come la stessa Agenzia possa diventare un modello pubblico di eccellenza lucana sulle attività di formazione e di orientamento anche attraverso  una reale integrazione con la scuola pubblica e i centri per l'impiego dei quali pure si dovrà discutere per un vero rilancio della loro funzione.

 

Investire sulla formazione pubblica significa investire sul lavoro, valorizzando le competenze e professionalità presenti all’interno dell’Agenzia, partendo, soprattutto, dalla valorizzazione del  precariato storico, le cui professionalità e competenze acquisite in tutti questi anni non vanno disperse e significa credere in un vero rilancio dell’Agenzia e del ruolo pubblico che queste attività devono avere anche per l’importanza strategica che rivestono.

Per queste ragioni facciamo appello al Presidente della Giunta Regionale Marcello Pittella affinché intervenga immediatamente, aprendo con la massima urgenza la discussione convocando da subito un incontro per  affrontare, senza più tergiversare, la questione nel suo complesso e, quindi, dalla riforma della legge 33, alla nuova governance dell’Agenzia, alla programmazione delle attività formative e al superamento del precariato storico.

Vorremmo ricordare al Presidente che sul tema della formazione e dell'orientamento più volte lo abbiamo sentito assumere impegni, ora lo invitiamo a dare concretezza e risposte.