edilizia

Lettera aperta su Ricostituzione del “Tavolo permanente sulla crisi dell’edilizia” e convocazione  dell’Osservatorio Regionale Edilizia ed Opere Pubbliche

 

Signor Assessore,

nel quadro della perdurante ed inedita crisi che ha colpito così profondamente il nostro Paese ed ulteriormente acutizzato il divario Nord-Sud  -tanto che SVIMEZ parla di rischio di desertificazione industriale del Mezzogiorno e di depauperamento sociale delle sue forze di lavoro e delle sue  nuove coorti generazionali-, continua inarrestabile la caduta verticale del comparto delle costruzioni  e delle opere civili.

In Basilicata, rispetto al periodo pre- crisi (biennio 2007-2008), la caduta dell’occupazione ha ormai largamente superato 1/3 della forza lavoro complessiva impiegata nel comparto, con una perdita di oltre 7 mila unità di lavoro equivalenti, ed agli stessi lavoratori occupati si è significativamente ridotto il numero medio pro-capite di ore lavorate con conseguente pesante ridimensionamento del reddito medio annuo.

Il già vasto cono d’ombra fatto di lavoro nero e attività sommerse e semi-irregolari tende a dilatarsi per l’intensificarsi dei processi di immersione di un numero crescente  di imprese marginali; si accentuano le distorsioni del mercato delle opere pubbliche in ragione dell’esasperante fenomeno della rincorsa delle offerte al massimo ribasso, con danni rilevanti per le stesse imprese più sane e strutturate ed un netto peggioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza nei cantieri; si accentua il rischio di infiltrazione di interessi criminogeni nel ciclo degli appalti e nei processi di approvvigionamento del capitale circolante per le imprese.

Contestualmente , l’insaturazione produttiva degli impianti fissi  dell’ampia filiera industriale dei materiali edili (lapidei, cemento, manufatti e prefabbricati in cemento armato, laterizi, infissi, sistemi elettrici per l’edilizia, ecc.), oltreché del variegato indotto artigianale delle forniture, ha portato ad una ormai generalizzata utilizzazione della cassa integrazione straordinaria ed in deroga e licenziamenti con collocazione in mobilità laddove prevista.

Come risulta da ogni evidenza, non vi sarà alcuna possibile inversione di tendenza  -non solo rispetto alla condizione attuale,   ma allo stesso peggioramento verosimile scenario prospettico- se non si interrompe il vortice depressivo alimentato dalla caduta del mercato privato, dal progressivo ridimensionamento della domanda pubblica e dagli stessi pesanti riverberi della più generale crisi economica.

Le Scriventi ritengono sussista, anche nella dimensione regionale e territoriale di governo, uno spazio tutt’altro  che marginale per l’attivazione, allo stesso tempo, di “policies” settoriali in funzione anticiclica e di “policies” in funzione di regolazione e promozione di innovazione e sviluppo, in una ottica di trasparente e forte co-determinazione  e corresponsabilizzazione sociale e di massima cooperazione inter-istituzionale.

E’ per quanto sopra detto, quindi, che, le Scriventi auspicano si chiuda del tutto la lunga “pausa” di governo regionale  che abbiamo alle spalle, e, relativamente al comparto in oggetto, venga assicurata una immediata ripresa di operatività all’attività dell’Osservatorio  Regionale Edilizia e Opere Pubbliche e garantita continuità e maggiore  efficacia al “Tavolo Permanente” sulla crisi dell’edilizia.

Non è più procrastinabile, infatti, la ripresa ed il rilancio del confronto regionale, ad iniziare dalle questioni poste dai vincoli del Patto di Stabilità interno  (rispetto al quale, in attesa di una auspicabile diversa rinegoziazione con l’UE, necessita rivendicare con maggior determinazione almeno lo svincolo delle risorse derivanti dalle royalties e di quelle che faranno da sponda al co-finanziamento del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi Strutturali europei 2014-2020),   da inquadrare sempre più in una logica di gestione programmata  e di forte coordinamento con il sistema delle Autonomie Locali e Funzionali  e con i relativi programmi di investimento, in modo da evitare un corto circuito nei pagamenti alle imprese ed un blocco nella realizzazione delle opere.

 Così come, proprio a partire dall’analisi della natura, delle forme e delle caratteristiche di fondo della crisi in atto, occorre sempre più affrontare i nodi della ripresa della crescita e dell’occupazione  in una ottica di sviluppo sostenibile e di profonda innovazione tecnologica, tenendo insieme le politiche e i programmi di sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti alternative e la ricerca e lo sviluppo delle filiere produttive dei nuovi materiali, la diffusione delle tecniche della bio-architettura e delle nuove metodologie costruttive della eco-edilizia (ad iniziare da una rapida e compiuta riconversione della domanda pubblica, sempre più orientata al recupero, messa in sicurezza e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente); condividere una vera scala di priorità sull’adeguamento ed il potenziamento della rete della mobilità e dei trasporti infra-regionale e sui principali assi infrastrutturali di connessione con i corridoi della mobilità interregionale, nazionale e trans-europea; portare a completamento  l’articolato sistema degli schemi idrici e la sua interconnessione interna e l’ammodernamento delle reti di distribuzione del servizio idrico integrato; estendere i programmi di messa in sicurezza e di riqualificazione energetica di tutti gli immobili di proprietà pubblica destinati a funzioni e servizi collettivi, a partire dai plessi della rete scolastica regionale;  assumere come principio costitutivo delle moderne politiche di programmazione del territorio i nuovi paradigmi della salvaguardia, della bonifica e del ripristino ambientale, della manutenzione e difesa del suolo e della prevenzione contro il dissesto idro geologico; realizzare un legislazione regionale di settore tesa a promuovere ed incentivare processi di aggregazione, qualificazione e specializzazione delle piccole e medie imprese locali.

Infine, ma non per secondaria importanza, l’O.R.E.L.P. –insediato presso il Dipartimento infrastrutture ed Opere Pubbliche della Regione solo agli inizi della scorsa estate, anche in funzione di supporto ed ausilio allo stesso svolgimento del tavolo politico sulla crisi- ha svolto e può continuare a svolgere un ruolo importante e positivo nell’affrontare le frequenti criticità di varia natura  che si frappongono e/o ritardano la cantierizzazione dei progetti infrastrutturali  e di opere pubbliche e degli interventi  privati sovvenzionati e/o incentivati con risorse pubbliche, monitorandone costantemente tutte le fasi del ciclo di programmazione ed esecuzione, nel vigilare sulle condizioni di trasparenza ed efficienza del mercato degli appalti pubblici e privati per prevenire e contrastare le dinamiche degenerative della concorrenza sleale e nel promuovere un’azione più complessiva di controllo sociale contro il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nei gangli più esposti del mercato pubblico e privato della costruzioni e delle opere civili.

In attesa di un riscontro positivo,  le Scriventi colgono l’occasione per formularLe  i migliori auguri di buon lavoro e inviarLe i più cordiali saluti.