91-acqua

I fratelli Giuzio, ridotti all'osso dalla debitoria accumulata per la gestione del depuratore a servizio della città di Potenza che ad oggi si aggira intorno a 1.400.000,00 euro, diffidano Acquedotto Lucano a saldare il canone, dichiarando di essere impossibilitati a pagare sia le maestranze che i fornitori. Questo è quanto si apprende da una nota degli stessi fratelli Antonio e Raffaele Giuzio inviata sia alle istituzioni per quanto di loro competenza, sia alla sede della scrivente FP CGIL in rappresentanza delle maestranze in servizio presso il depuratore. È doveroso sottolineare che i lavoratori devono percepire ancora le mensilità relative ai mesi di ottobre, novembre e dicembre, oltre alla tredicesima, e nonostante ciò, giornalmente, al fine di scongiurare eventuali danni ambientali che potrebbero scaturire dall’astensione dal lavoro delle maestranze in servizio presso il depuratore delle acque reflue della città di Potenza, continuano a raggiungere il loro posto di lavoro, anticipando, a fronte di retribuzioni non percepite, anche i costi per raggiungere Tiera di Vaglio, dove è sito il depuratore. Questo gioco non può più continuare, ha messo in ginocchio sia i lavoratori, sia le rispettive famiglie!!! Non hanno nemmeno più le risorse  per recarsi sul posto di lavoro. E’ opportuno sottolineare che fino a qualche decennio fa, l’intero ciclo produttivo dell'acqua era di stretta competenza dei comuni, a partire dalla fornitura dell'acqua potabile per finire alla depurazione; successivamente, al fine di agevolare  i costi di gestione, sono state introdotte norme che impongono l'accorpamento in un gestore unico. Le spese, tuttavia, anziché diminuire sono aumentate in modo esponenziale. Troppi i soggetti  coinvolti nel ciclo integrato dell'acqua a partire dall'A.a.T.O., Consorzi di Bonifica, Consorzi Industriali, Acqua s.p.a., Acquedotto Lucano,ecc.. Va obbligatoriamente sottolineato che eccezione fatta per i consorzi di bonifica gli altri fanno esclusivamente amministrazione!!! Paradossalmente chi sa per quale motivo i servizi materiali vengono affidati a ditte esterne. 

Adesso è giunto il momento di dire basta. I costi sono eccessivi, il sistema non può reggere, se a tutto ciò si aggiunge che nei vari enti ci sono soggetti con retribuzioni da sceicchi, allora è facile immaginare dove finisce il canone dei cittadini ed anche le integrazioni di risorse che puntualmente la regione elargisce per evitare il collassamento degli stessi enti.

I costi del servizio sono eccessivi, bisogna prendere coscienza che la comunità è in ginocchio, non riesce a reggere la pressione fiscale che gli viene esercitata per mantenere in piedi un sistema che anziché apportare benifici alla collettività serve a garantire privilegi a pochi “eletti”.

A questo punto, confidiamo nella promessa di rivoluzione epocale fatta dal  neogovernatore Pittella per un serio intervento di riordino dell’intero servizio, partendo dall’applicazione del D.L. 152/2006 artt. 172 e 173.

La Fp Cgil, vicina ai lavoratori stremati da questo stato di cose, dichiara per i giorni 31 gennaio e 04 febbraio 2014 lo sciopero dei dipendenti del depuratore e chiede alle Autorità in indirizzo di attivarsi, ognuna per quanto di propria competenza, per una rapida e definitiva risoluzione della vicenda.