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"In oltre tre mila erano i ragazzi che parteciparono alle prime selezioni per un impiego in Total, in Basilicata, a partire dal 2008.  Di questi, sono arrivati alla selezione finale a luglio 103 giovani lucani, tutti con titoli di studio elevati ed in molti casi anche con esperienze professionali, nel frattempo maturate nel settore. L'impegno, dichiarato da Total, era di giungere ad un primo pacchetto di assunzioni di circa 70 unità (si tratta delle assunzioni dirette in Total da non confondere con gli oltre 1500 addetti alla costruzione da qui al 2015) per un'occupazione complessiva di circa 130-150 dipendenti diretti a tempo indeterminato, a regime. Alla fine sono stati assunti a luglio in 54, senza alcun impegno e prospettive per gli  altri 50 ragazzi, a detta degli stessi esaminatori della Total, altamente preparati". Così informa in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Generale della Cgil Basilicata.

 

"Come Cgil, chiediamo alla Total prima di tutto di assumere da subito i 16 lavoratori mancanti all'appello (ovviamente da prendere all'interno dei giovani già da loro ritenuti idonei, tanto da giungere alla selezione finale) e quindi di garantire anche agli altri 34-35 giovani un diritto di precedenza, in vista delle tante assunzioni che ancora direttamente o tramite grandi aziende che lavoreranno nell'indotto in pianta stabile, la Total deve fare. Sarebbe un gesto prima di tutto di buon senso, avendo già la Total conosciuto e valutato i giovani in questione, laureati in ingegneria e non solo, e sarebbe anche un segnale di attenzione, non enorme in termini quantitativi e di oneri economici, verso i giovani di questa regione più in generale. Chiediamo inoltre a tutte le istituzioni, Regione, Provincia, Comuni, di sostenere ed adoperarsi tutti insieme in questa direzione, sapendo che la "vertenza Total" è vertenza complicata che va dalla richiesta di vincolare almeno l'80% delle maestranze per la costruzione del Centro Oli a manodopera locale, all'esigenza di definire ora uno specifico contratto di sito, con al centro tutela della salute e ambiente, presidi medici e reti avanzate di monitoraggio, clausole sociali, ecc. Sarebbe utile che dal muro contro muro si passasse ad atteggiamenti ed azioni più costruttive, come del resto non chiede solo la Cgil o il sindacato confederale tutto, ma anche sindaci e associazioni locali".

 

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