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Consorzio Industriale della Provincia di Potenza: a rischio il pagamento degli stipendi per i 46 dipendenti e blocco dei servizi nelle 9 aree industriali gestite dal consorzio.

Basta gestione commissariale. Si adottino gli atti consequenziali per evitare il collasso dell’Ente.

 

La Camera del lavoro territoriale della  CGIL di Potenza e la Funzione Pubblica esprimono la propria preoccupazione per la situazione venutasi a creare a seguito della mancata approvazione  da parte del consiglio regionale dell’emendamento alla legge di assestamento di bilancio che prevedeva il raddoppio del contributo annuo già concesso dalla Regione portandolo a 2 mln di euro all’anno.

Il Commissario del Consorzio ASI di Potenza, Donato Paolo Salvatore, con comunicazione del 19 agosto 2013, ha informato le rappresentanze sindacali aziendali di una nota inviata al Presidente della Regione e all’Assessore alle Attività Produttive in cui evidenzia le conseguenze, negativamente assai rilevanti per il Consorzio stesso, della mancata approvazione da parte del Consiglio Regionale dell’emendamento alla legge di assestamento di bilancio che prevedeva il raddoppio del contributo annuo già concesso dalla Regione portandolo a 2 mln di euro all’anno.

Lo scenario prospettato è quello che vede l’impossibilità, per il Consorzio, di far fronte agli impegni nei confronti dei fornitori, il credibile rischio di sospensione delle forniture elettriche da parte di ENEL (che vanta un considerevole credito nei confronti dell’Ente), la conseguente criticità nel garantire i servizi alle imprese insediate nelle 9 aree industriali con gravissime ripercussioni su tutto il sistema produttivo della provincia di Potenza, la messa a rischio dello stesso pagamento delle retribuzioni al personale consortile e, indirettamente, ai dipendenti della società ARGAIP che gestisce le aree industriali e gli impianti asserviti.

Il Commissario, in conclusione, evidenzia l’urgenza e la indifferibilità della adozione di provvedimenti che, nell’ambito delle risorse già richieste e delle azioni di risanamento già avviate, scongiurino le nefaste conseguenze illustrate.

Quanto segnalato dal Commissario Salvatore evidenzia come, dopo ben 6 anni di regime commissariale e la faticosa elaborazione di una corposa quanto inattuata legge di riforma dei Consorzi Industriali - approvata nel febbraio 2010 - i mali che affliggono in particolare l’ASI di Potenza permangono nella loro estrema gravità e complessità e, ancora una volta, rischiano di generare gravissime conseguenze sui lavoratori e sul fragile sistema produttivo provinciale e regionale. L’adozione di atti che consentano di evitare il collasso dell’Ente e la tutela dei lavoratori è, ovviamente, auspicio condivisibile.

Tuttavia è tempo che il Consiglio Regionale - sia pure sotto forma di atto di indirizzo - attesa la particolare contingenza politico-amministrativa - prenda atto della inderogabile necessità di superare il modello consortile che, purtroppo, la  L.R. 18/2010 ha confermato, indirizzando l’azione riformatrice verso la creazione di una più efficiente agenzia unica regionale per lo sviluppo e il sostegno alle attività produttive che attui le linee programmatiche definite dal massimo ente territoriale e si occupi della erogazione degli indispensabili servizi.

Tale indirizzo, peraltro, ha già trovato applicazione in altri contesti territoriali in cui, pure, il modello consortile ha manifestato limiti e debolezze strutturali, e ripercorre scelte già adottate nella riorganizzazione di altri rilevanti settori della vita economica regionale.

La CGIL è pronta a fare la sua parte, a difesa dei lavoratori e del sistema produttivo, ma sarà anche molto attenta nel valutare la credibilità e sostenibilità delle azioni che la Regione vorrà porre in essere. Deve tracciarsi, oggi, una netta linea di discontinuità costruendo le premesse perché, finalmente e definitivamente, si superi un’emergenza che resta tale per scelte incomprensibili e che non sono più tollerabile.