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Don Uva: l'ASP deve partecipare all'evidenza pubblica per il fitto del ramo d'azienda. Il bando dovrà contenere tutta una serie di elementi di garanzia per i servizi e per i lavoratori. Rimane la mobilitazione permanente dei lavoratori.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali continuano a credere che sia assolutamente necessario, nonostante le impreviste novità richiesta dal giudice sul fitto di ramo d'azienda del Don Uva, rimanere fortemente ancorati al percorso, fino ad oggi condiviso, che vede la Regione attraverso l'Azienda Sanitaria, impegnata direttamente sul fitto del ramo d'azienda.

Considerato che riteniamo non esistano ragioni ostative affinché l'Asp partecipi al bando di evidenza pubblica di prossima pubblicazione, chiediamo con forza che la Regione e l'ASP  rivedano le proprie posizioni al riguardo partecipando, quindi, alla procedura di evidenza pubblica al fine della auspicabile aggiudicazione. Non abbiamo certo lavorato in tutti questi mesi per consentire a soggetti terzi di entrare a gamba tesa in questa vertenza.

In ogni caso il bando di prossima pubblicazione, non solo deve essere compatibile con la partecipazione di un soggetto pubblico evitando di inserire elementi che possano pregiudicarne la partecipazione, ma al fine di scongiurare l'arrivo di imprenditori improvvisati o che comunque potrebbero ancora di più compromettere la già difficile situazione del Don Uva di Potenza e dei lavoratori,  dovrà contenere tutta una serie di elementi di garanzia per i servizi e per i lavoratori:  clausole di salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e retributivi, accertata solidità economica e finanziaria capace di garantire non solo il regolare pagamento delle spettanze ma anche il mantenimento di tutti i costi di gestione per quelle che sono le reali esigenze di funzionamento per l'assistenza ai pazienti, nonché una esperienza consolidata, almeno ventennale, nel campo socio assistenziale anche al fine della necessaria riorganizzazione ed ottimizzazione dei servizi per garantire i livelli essenziali di assistenza. Dovrà, inoltre, essere esclusa la partecipazione di soggetti che negli ultimi 5 anni hanno avuto situazioni di crisi aziendali e/o hanno fatto utilizzo di strumenti quale la cassa integrazione o altro ammortizzatore sociale.

FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FIALS e UGL ritengono, inoltre, sempre necessario lavorare sulla soluzione alternativa, a partire dalla revoca degli accreditamenti se necessaria, fino al raggiungimento dell'obiettivo finale che resta non solo l'autonomia della sede di Potenza dalla Casa Divina Provvidenza, ma anche una forma  più diretta dell’ASP nella gestione dei servizi ora affidati alla Casa Divina Provvidenza.

Queste sono le richieste con cui ci presenteremo all'incontro convocato per il prossimo 23 luglio dall'Assessore Martorano presso il Dipartimento Sanità, nonché quelle che riporteremo ai lavoratori nell'assemblea che si terrà il giorno dopo, 24 luglio, in cui riferiremo anche degli esiti di tale incontro.

Intanto, rimane la mobilitazione permanente dei lavoratori con la previsione di  possibili forme di protesta se non saranno accolte le nostre legittime  rivendicazioni.