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La vicenda della moglie del Direttore Generale del dipartimento ambiente, socia  della società  di ingegneria  Med.Ing.,  che ha ricevuto importanti commesse da parte di società riconducibili all’ENI, fa emergere ancora  una volta l’esistenza di  situazioni di conflitti di interesse da parte di Dirigenti Generali della Regione Basilicata.

Quello che rileva non è l’entità della quota di partecipazione societaria (20%), nè l’esiguo dividendo percepito  dalla moglie del Direttore Generale, ma la circostanza che la società in questione abbia ricevuto autorizzazioni ambientali dalla Regione Basilicata e nello specifico dal Dipartimento Ambiente, diretto appunto dall’Ingegnere Viggiano.

Al di la di ogni altra considerazione la gravità di questa vicenda risiede nel fatto che il Direttore Generale abbia considerato”normale” che la moglie potesse far parte di una società direttamente coinvolta nelle  attività del Centro Oli di Viggiano, sulle quali egli stesso esercitava il ruolo di controllo.

Questa vicenda, dopo quella di Sigillito, pone la necessità di costituire un assetto dei controlli ambientali che garantisca la piena trasparenza ed autonomia dei soggetti preposti a tali importanti e delicate funzioni.