Comune di Potenza: atti unilaterali discriminatori ed iniqui dell’Amministrazione Comunale nei confronti
dei lavoratori e nessuna garanzia di mantenimento degli attuali livelli retributivi.
Sit in di protesta il prossimo 11 marzo
Le scriventi Organizzazioni Sindacali proclamano lo stato di agitazione di tutti i lavoratori
del Comune di Potenza contro la decisione dell’Amministrazione Comunale di disdettare
unilateralmente i precedenti accordi sottoscritti e di procedere in via autoritaria a definire misure di
erogazione del salario accessorio con una modalità del tutto discriminatoria ed iniqua.
Si tratta di una atto gravissimo che non ha precedenti nella storia del Comune di
Potenza, nonostante ogni anno si siano dovute attendere le necessarie verifiche sul rispetto
del patto di stabilità e sull’inserimento delle risorse in bilancio.
disposizione brunettiana che non ha più ragione di esistere, perché nessuna vera riscrittura
dei contratti decentrati può farsi senza rinnovo dei contratti nazionali di lavoro e senza risorse,
l’Amministrazione Comunale decide nei fatti di fare una precisa scelta politica contro i lavoratori,
predeterminando percorsi che inquinano e compromettono la contrattazione decentrata, che
discriminano i lavoratori attraverso provvedimenti iniqui, scegliendo, quindi, la strada dello scontro
piuttosto che del confronto di merito.
Come Organizzazioni Sindacali non abbiamo sottoscritto il nuovo accordo decentrato,
su cui pure c’è stato un lungo confronto, perché quella ipotesi di accordo non dava garanzie del
mantenimento degli attuali livelli retributivi ed, inoltre, conteneva elementi che già preannunciavano
una posizione dell’amministrazione finalizzata ad incidere pesantemente sulle tasche dei
lavoratori.
Per queste ragioni, dopo aver sentito i lavoratori in assemblea, FP CGIL, CISL FP e UIL
FPL nel proclamare lo stato di agitazione di tutti i lavoratori del Comune di Potenza, preannunciano
che il prossimo lunedì 11 marzo, a partire dalle ore 16.30, si terrà un sit in di protesta davanti alla
sede comunale di Piazza Matteotti per chiedere la rimozione degli effetti discriminatori ed iniqui dei
provvedimenti assunti dall’Amministrazione Comunale e la riapertura del tavolo negoziale con le
necessarie garanzie per il mantenimento degli attuali livelli retributivi.
Con il pretesto di osservare una