“Rispetto alle polemiche relative al bando della Regione Basilicata sulla diffusione della banda larga nelle aree a fallimento di mercato, la questione della possibilità di utilizzo di tecnologie satellitari è quanto mai impropria, così come improprie sono alcune valutazioni tecniche fatte. La scarsa affidabilità tecnologica del satellitare e gli elevati costi di realizzazione sono i motivi che hanno indotto i maggiori Paesi europei ad abbandonare questa ipotesi.

A nostro avviso se osservazioni e proposte vanno avanzate, in relazione al bando in questione, esse sono di natura diversa e del resto lo stesso bando permette delle correzioni e delle integrazioni in corso d'opera. Proprio su queste ultime, quindi, chiediamo alla Regione di intervenire”. È quanto dichiara Alessandro Genovesi, Segretario Generale CGIL Basilicata.

“La prima osservazione riguarda la tecnologia fissa: bene ha fatto la Regione a identificare la fibra ottica come tecnologia base sia per le aree rurali che per i comuni minori, sapendo che la tecnologia XDSL+ può rispondere ai requisiti dell'Agenda Digitale Europea, ma occorre lavorare perché la fibra sia integrata con le potenzialità delle connessioni mobili, legate alle nuove tecnologie LTE, identificando da subito le stazioni radio da potenziare. Quindi occorre che chi parteciperà al Bando (e ci auguriamo siano il maggior numero possibile di operatori di TLC) si faccia garante – e su questo la Regione ha il potere di intervenire con impegni aggiuntivi – che le opere di  infrastrutturazione avvengano con personale diretto o in convenzione formale con le grandi aziende di istallazioni telefoniche, senza sub-appalto alcuno: questo anche per garantire trasparenza, qualità e diritti”.

“Soprattutto occorre  impegnare l'operatore che gestirà la manutenzione e il servizio di assistenza tecnica delle reti, sia in proprietà pubblica che in condivisione, ad assumere tecnici in loco: 15-20 giovani da dedicare alla manutenzione delle nuove reti e alla presenza sul territorio della stessa azienda di TLC partner della Regione. Nessuno  - conclude Genovesi - può infatti ignorare che la principale azienda di TLC operante in Basilicata negli ultimi anni abbia ridotto notevolmente l'occupazione, passando da oltre 700 addetti a poche centinaia (solo quest'anno tra pensionamenti e uscite in mobilità i tecnici si sono ridotti di oltre 50 unità). Alla fine non vorremo che una scelta giusta e che condividiamo sia sprecata e non contribuisca all'occupazione di giovani lucani. Proprio su questo punto, come CGIL, faremo sentire la nostra voce già nei prossimi incontri della Cabina di Regia collegata a Obiettivo Basilicata 2012”.