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<<Sul Don Uva troppi tatticismi e poco coraggio>> queste le parole del Segretario Generale della

Cgil di Potenza, Angelo Summa, nei confronti del governo regionale.
<<Non è più tollerabile - ha aggiunto – continuare a mantenere la struttura di Potenza e i propri
lavoratori in uno stato di profonda incertezza ed agonia>>.
Secondo Summa, la situazione è dovuta essenzialmente alla sciagurata gestione amministrativa
dell’ente ecclesiastico pugliese, fondata più sulla compiacenza che in virtù della “missione” di cura.
A suscitare l’eccesso di diffidenza un indebitamento spropositato da parte dell’Istituto pari a circa
400 milioni di euro.
La beffa più grande?
Quella dei lavoratori di Potenza, oltre 400, che non percepiscono lo stipendio da più di tre mesi, a
differenza dei dipendenti delle strutture pugliesi di Foggia e Bisceglie dove si è originato il debito
che, in questi giorni, hanno percepito tutte le mensilità.
<<Rispetto alla gravità di un tale disastro economico finanziario – conclude Summa- fino ad
oggi la classe politica locale non ha avuto il coraggio proporre una alternativa autonoma dalla
gestione pugliese, questi tentennamenti stanno costringendo i lavoratori del Don Uva a vivere in
una perenne incertezza. È giunto il tempo che il governo regionale assuma una posizione chiara
a tutela dei lavoratori di Potenza e dei loro pazienti, affinchè vengano salvaguardati i loro diritti,
dalla regolarità degli stipendi alla prospettiva occupazionale, considerato che l’ente ecclesiastico
lavora esclusivamente con risorse pubbliche regionali>>.