Il sindacato pensionati della Cgil attende ancora risposta alla sua richiesta di incontro del 13 gennaio 2012 e accusa l'Inps di essere poco chiaro nel rapporto con i pensionati.

Ci pare singolare l'intervento dei dirigenti dell'INPS che negli ultimi due giorni attraverso stampa e TV locali si sono arrogati il diritto di decidere il valore della pensione o di parte di questa per le persone che hanno il legittimo diritto di goderne senza limitazione alcuna.

Non è possibile pensare che a causa di difetti burocratici o disguidi legati alla efficienza delle procedure di lavorazione delle pratiche i pensionati debbano pagare un dazio che ne limita di fatto la libertà, sospendendo l'erogazione della parte della pensione legata al reddito.

I dirigenti dell'INPS cercano di spegnere le preoccupazioni ma noi non siamo affatto rassicurati e per questo vogliamo portare ad esempio alcune situazioni tipo interessate potenzialmente dalla sospensione:

un titolare di prestazione assistenziale pari a poco più di 250 Euro, totalmente legata al reddito, potrebbe vedersi sospesa in toto l'erogazione della prestazione.

Questo è uno dei tanti casi reali che lo SPI CGIL si trova oggi a dovere affrontare senza avere gli strumenti per poter rassicurare in qualche modo le legittime preoccupazioni di persone che nel corso della vita non hanno avuto la possibilità di lavorare e oggi percepiscono una misera pensione assistenziale, sfidando ogni giorno la sopravvivenza.

Un altro caso tipo è quello di una persona titolare di pensione a calcolo derivante da contributi pari a poco più di 50 Euro che grazie all'integrazione al trattamento minimo arriva a percepire dal 1° gennaio 2012 nemmeno 500 Euro di pensione. Anche in questo caso la quota di trattamento legata al reddito costituisce quasi l'importo totale della pensione stessa.

Lo SPI Cgil Basilicata ribadisce la necessità di un incontro urgente con i dirigenti dell'INPS che non possono liquidare la questione con un semplice “state tranquilli”. L'INPS nel riconoscimento dei trattamenti pensionistici applica le leggi dello Stato ma allo stesso tempo deve tenere conto delle esigenze di suoi assistiti, in particolare di pensionati e categorie più deboli, senza i quali non avrebbe ragione di esistere.