Giornate del Lavoro Cgil Basilicata – Un mondo Nuovo
A Matera dibattito sulla sanità
Mega (Cgil Basilicata): “Senza interventi e assunzioni nella sanità regionale rischiamo il collasso. Da mesi chiediamo un confronto con la Regione Basilicata”

Barbaresi (Cgil nazionale): “Chiediamo con forza, a partire dalla prossima legge di Bilancio, l’aumento di almeno 5 miliardi l’anno per i prossimi dieci anni per la sanità”

Sorrentino (Fp Cgil): “In Basilicata, a causa dei tetti di spesa, non riusciamo neanche a stabilizzare i precari”

Domani a Potenza il ministro Urso e il segretario generale Cgil Maurizio Landini per discutere di automotive e transizione ecologica

 

“Ripartiamo dalla sanità, pubblica e universale. Garantiamole competenze e stabilità. Sono passati dieci mesi dalla mobilitazione regionale a novembre dello scorso anno, quando in migliaia siamo scesi in piazza, sfidando la pioggia, per chiedere il rispetto del diritto alla salute. Decine e decine sono state le sollecitazioni e le richieste di incontro che si sono susseguite, ma a oggi non c’è stato nessun confronto di merito con il governo Bardi. A oggi la Regione Basilicata si è limitata alla mera presentazione della bozza di proposta del piano socio sanitario regionale”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, intervenendo oggi a Matera in apertura dell’undicesima edizione della Giornate del Lavoro della Cgil Basilicata dedicata al tema “Sanità e diritto alla salute delle persone e delle comunità” al quale - coordinati vice direttore del Tg5 dal Giuseppe De Filippi - sono intervenuti anche Daniela Barbaresi, segretaria nazionale Cgil; Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil; Domenico Mantoan, direttore generale Agenas; Nino Cartabellotta presidente della Fondazione Gimbe.

Per Mega “il rispetto del diritto alla salute in questo Paese e in Basilicata è fortemente compromesso. Un settore al collasso se non interveniamo subito con investimenti e assunzioni”, ha dichiarato. Il segretario ha snocciolato alcuni dati sulla sanità lucana: migrazione sanitaria fino all’83,4% con un costo di 69 milioni di euro, recupero delle prestazioni ambulatoriali solo al 34%, utilizzo limitato all’81% dei 4,6 milioni di euro stanziati dal governo nazionale per recuperare le liste di attesa, calo del personale, ultimi posti nel monitoraggio dei Lea per la prevenzione e l’assistenza ospedaliera. “Ciò – ha detto - implica un notevole aumento della spesa sanitaria per i pazienti lucani, molti dei quali, soprattutto fragili e anziani, rinunciano alla cure. L’azione di questo governo regionale sul recupero delle liste di attesa a oggi non è sufficiente. Il tutto aggravato dall’approvazione di indirizzi strategici e indicazioni operative senza alcun confronto preliminare con sindacati e addetti. A ciò si aggiunge la gran confusione che impera sulla sanità privata per il mancato aggiornamento delle tariffe di quella convenzionata e il mancato pagamento delle prestazioni rese extra budget”.

In questo quadro, già complesso, si inseriscono le mancate nomine della direzione delle aziende sanitarie, come l’Irccs Crob di Rionero, allo stato attuale privo di guida, o quello che è successo nell’Azienda sanitaria locale di Potenza (Asp), retta per oltre un anno da un facente funzioni e che solo di recente ha visto la nomina del direttore generale. “Che dire poi - ha aggiunto Mega - delle rocambolesche nomine all’Asm di Matera o al fatto che a oggi, dopo le dimissioni del direttore generale, il dipartimento alla Salute della Regione Basilicata è retto da un facente funzioni. Proprio sulle nomine nella sanità è andato in scena un balletto delle poltrone nella poca chiarezza e nell’esasperata commistione tra gestione politica e amministrativa”. Per il segretario generale della Cgil lucana, a peggiorare la situazione ci penserà “l’autonomia differenziata, che amplierà ulteriormente il gap già consistente con le regioni del Nord, rischiando di dare il colpo fatale al nostro servizio sanitario regionale, tenuto conto del calo demografico senza precedenti. In Basilicata i dati Istat mettono in evidenza che fra vent'anni ci sarà una riduzione del 30% della forza lavoro e un ingente calo del 6,7% di popolazione al 2030, con una popolazione over 65 pari al 24,5%, superiore alla media nazionale. Da qui bisogna partire nella redazione del piano socio sanitario e in un riordino del sistema sanitario regionale, tenendo conto dell’impatto che la revisione del Pnrr avrà sulle missioni 5 e 6, a tutt’oggi sconosciuta”.

Dal palco di Matera l’appello della segretaria nazionale Cgil, Daniela Barbaresi: “Chiediamo con forza, a partire dalla prossima legge di Bilancio, l’aumento di almeno 5 miliardi l’anno per i prossimi dieci anni per la sanità, risorse che occorrono per il potenziamento dei necessari servizi di prevenzione, ospedalieri e territoriali al fine di garantire a tutte e tutti il diritto alla salute e frenare il processo di privatizzazione del servizio sanitario nazionale accelerato dalla destra al governo. È necessario superare gli insostenibili tempi di attesa, la rinuncia alle cure, e rilanciare le politiche del personale sanitario che sta soffrendo da anni. Al ministro Schillaci chiediamo meno annunci e più risposte concrete e all’altezza degli evidenti bisogni se si vuole evitare il collasso del Ssn: aumentare in maniera consistente e stabile il finanziamento della sanità pubblica, sia in termini assoluti che in rapporto al Pil, per allineare l’Italia entro il 2030 a Paesi europei come Francia e Germania, rispetto ai quali è attualmente impietoso il raffronto della spesa del nostro Paese. La necessità di garantire un forte investimento al servizio sanitario nazionale in termini economici e organizzativi – ha concluso - è il primo dei dieci punti indicati come priorità assoluta nella piattaforma della Cgil presentata un anno fa che ci ha portato alla manifestazione nazionale del 24 giugno scorso e che ci porterà di nuovo in piazza il 7 ottobre prossimo”.

 Ha aggiunto la segretaria generale Fp Cgil, Serena Sorrentino: “Il prossimo 27 settembre scioperano i lavoratori delle aziende che applicano il contratto pirata Aiop Rsa che non vedono adeguamenti salariali dal 2012. Il 2 ottobre scioperano i lavoratori a cui si applica il contratto delle Misericordie, gran parte del sistema di soccorso, emergenza e gestione ambulanze. I medici e dirigenti del Ssn stanno ancora discutendo il rinnovo del contratto 19/21 e per tutti i sanitari è già in scadenza il Ccnl 22/24. Se aggiungiamo anche il settore sociosanitario e sanità privata sono circa 1 milione le lavoratrici e lavoratori del settore salute e cura che attendono il

La serata si è conclusa con il concerto del gruppo musicale Krikka Reggae. Le Giornate del Lavoro proseguiranno domani 9 settembre a Potenza in piazza Don Bosco alle 17 con il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Aldolfo Urso. Al centro dell’incontro il tema “Automotive e transizione ecologica”. Insieme a Landini e al ministro ne discuteranno, dopo l’introduzione del segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil; Marco Falcinelli, segretario generale Filctem Cgil; Francesco Zirpoli, direttore scientifico del CAMI (Centre for Automotive and Mobility Innovation). Coordina i lavori Angela Mauro, giornalista dell’Huffington Post. A seguire, alle 21:30, concerto gratuito dei 99 Posse. La piazza di Potenza, come da consuetudine, sarà aperta e partecipata, con la presenza di numerose associazioni.

Matera, 8 settembre 2023