Stabilizzazione precari covid

Presidio dei lavoratori il 4 aprile in concomitanza con l’incontro tecnico tra Organizzazioni sindacali, Regione e Aziende de servizio sanitario regionale

Il 4 aprile alle 10, in concomitanza con l’incontro tecnico tra organizzazioni sindacali, Regione e Aziende del servizio sanitario regionale per discutere della stabilizzazione dei precari Covid, i lavoratori precari della sanità saranno in presidio nel piazzale antistante l’assessorato alla salute, a supporto della complessa e delicata vertenza che li riguarda.

La necessità di mostrare i loro volti e le loro storie è stata rappresentata alle organizzazioni sindacali dagli stessi lavoratori che sono stati l’avamposto del diritto alla salute nella nostra regione in un momento difficilissimo, mentre si combatteva un nemico sconosciuto, subdolo e invisibile che in una prima fase destava terrore e aveva chiuso la popolazione in lockdown. Loro no. Erano in prima fila nelle corsie dei nostri ospedali, sulle ambulanze del 118 e delle Uusco, nei centri vaccinali, nei reparti Covid, nelle terapie intensive. Bardati di scafandri e lavorando in condizioni difficilissime ci sono sempre stati e per questo in tanti non hanno esitato a definirli eroi. Tuttavia, questi lavoratori si sentono e si sono sempre sentiti solamente professionisti della salute. Credono di aver adempiuto al proprio dovere professionale e deontologico ma proprio per questo chiedono di non essere dimenticati. Temono di essere scaricati. Sono in tanti coloro che in questo lungo periodo hanno rifiutato anche contratti a tempo indeterminato fuori regione per restare nella loro terra e oggi temono di tornare a casa da disoccupati con una pacca sulla spalla e un grazie, dovendo fare le valigie per cercare altrove stabilità, nonostante le gravissime carenze di personale che sconta la sanità lucana; nonostante la contrazione dei servizi; nonostante le lunghissime liste di attesa che costringono i pazienti all’emigrazione sanitaria; nonostante l’attuazione del PNRR richieda anzitutto risorse umane.

La Regione Basilicata, è stata tra le prime regioni a emanare le linee guida alle Aziende del Servizio Sanitario Regionale sulla stabilizzazione, si trova ora ad essere indietro per la carenza soprattutto dell’ASP, che ad oggi totalmente inadempiente e fuori termine, non ha ancora approntato ed inviato alla Regione il PTFP 2023/2025, strumento essenziale per assumere o prorogare i precari: basti pensare solamente a quanto accaduto nelle limitrofe regioni Campania e Puglia, che hanno già effettuato al 100% le stabilizzazioni del personale che aveva maturato i requisiti previsti dal comma 268 della legge di Bilancio 2022.

E’ del 20 marzo la delibera di stabilizzazione dell’Asp, l’ultima Azienda del SSR a procedere alla stabilizzazione sui piani dei fabbisogni per il 2022. Una delibera, quella dell’Azienda sanitaria di Potenza non solo tardiva, ma parziale, poiché non riguarda tutte le figure professionali, e che contiene una manciata di operatori sanitari stabilizzati: 16 infermieri su 104 idonei in graduatoria e 1 OSS su 19 idonei.

La possibilità della stabilizzazione semplificata per i precari Covid, inserita nella legge di Bilancio 2022 con il comma 268, ha rappresentato un’importante conquista, volta da un lato a dare risposte a professionisti della salute reclutati durante l’emergenza sanitaria, dall’altra a dare una concreta risposta per rinforzare, in maniera stabile, gli organici delle aziende del servizio sanitario nazionale, da tempo in cronica carenza di personale dopo anni di tagli draconiani.

Se la Regione non interverrà in maniera decisa sulle Aziende Sanitarie, che in alcuni casi risultano ad oggi ancora inadempienti sulla predisposizione dei piani dei fabbisogni di personale 2023 – 2025, verificando come e se sia stato interamente speso il budget assegnato nonché decidendo di incrementare i fondi, nonostante la situazionecomplessa dei conti della sanità lucana, senza tralasciare la necessità di accelerare le scelte sulla missione 6 del Pnrr con conseguente anticipo delle assunzioni di risorse umane, il rischio concreto è che il servizio sanitario regionale perda questi lavoratori, formati e indispensabili a garantire il diritto alla salute dei cittadini lucani.

Non possiamo tralasciare che molti dei contratti di questo personale sono in scadenza nelle prossime ore, il 15 aprile, e, dalle voci insistentemente circolanti in queste ore, l’Azienda sanitaria di Potenza, che è quella che attualmente sconta le maggiori problematiche sulla stabilizzazione (non completata incomprensibilmente neppure per tutte le figure professionali anche in presenza di graduatoria e spazi assunzionali), pare non intenda prorogare i contratti di lavoro a tutto il personale, lasciando a casa una buona fetta di operatori, formati, in diversi casi con 36 mesi di servizio alle spalle, e professionalmente pronti a gestire le emergenze del nostro sistema sanitario. Ciò avrebbe il duplice, nefasto risultato di non dare ai lavoratori che hanno prestato la loro attività nel periodo Covid il giusto riconoscimento che le norme nazionali hanno previsto e lo svuotamento ulteriore del servizio sanitario pubblico che non riesce neppure a garantire i livelli essenziali di assistenza, come certificato nelle ultime settimane.

Diventa più che mai imprescindibile accelerare i tempi per l’assunzione dei precari attualmente presenti nelle graduatorie delle Aziende del SSR, se l’obiettivo comune è, come affermato dallo stesso assessore Fanelli, azzerare il precariato. Non bisogna tralasciare, tra l’altro, che il decreto Milleproroghe convertito in Legge ha esteso il periodo per il possesso dei requisiti utili alla stabilizzazione dei precari Covid fino al 31 dicembre 2024 (ora 31 dicembre 2023), di cui almeno 6 nel periodo tra il 30 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022 (ora 30 giugno), estendendo la platea di coloro che possono aspirare alla stabilizzazione semplificata, nonché estendendo la possibilità di stabilizzazione al personale del ruolo amministrativo e, previa procedura selettiva, anche al personale con contratti di lavoro flessibile, diversi dal tempo determinato, che abbiano lavorato nel periodo di emergenza Covid.

È necessario affrontare con decisione e celerità questa prima tornata di stabilizzazioni e non rischiare di far uscire dal sistema alcuno di questi professionisti.

Potenza, 2 Aprile 2023

FP CGIL CISLFP UILFPL FIALS
Giuliana Pia SCARANO Pierangelo GALASSO Antonio GUGLIELMI Luciana BELLITTI
Donato SUMMA Pasquale Locantore Giuseppe VERRASTRO Giuseppe COSTANZO
Sandra GUGLIELMI Raffaele PISANI