Sciopero addetti alla vigilanza

A Roma folta delegazione lucana Filcams Cgil e UilTucs

Chiesto anche intervento istituzioni locali per risolvere criticità presenti sul territorio regionale, a partire al mancato rispetto dei diritti previsti dal contratto collettivo nazionale

Una folta delegazione dei lavoratori della vigilanza della Filcams Cgil e della UilTucs ha partecipato oggi a Roma allo sciopero nazionale degli addetti della vigilanza privata per sollecitare l'avvio delle trattative per il rinnovo del contratto del settore vigilanza privata e servizi di sicurezza, atteso da oltre sei anni. I sindacati chiedono alle istituzioni, ai committenti e a quanti hanno un ruolo nel comparto, di “fare il possibile perché il tavolo venga riaperto e si possa arrivare finalmente a una dignitosa conclusione del negoziato per il rinnovo del contratto nazionale”.

La trattativa ha già visto un lunghissimo round concluso con esito negativo il 18 marzo, nel corso del quale le associazioni datoriali "anziché presentare una proposta dignitosa sul piano salariale, hanno dichiarato di non aver ricevuto mandato dalle rispettive aziende". Una risposta "di estrema gravità", considerando come l'andamento dell'inflazione in questo periodo stia comportando "una grande penalizzazione del potere d'acquisto dei redditi medio-bassi".

Le sigle denunciano anche "il colpevole silenzio delle istituzioni, a partire dal ministero dell'Interno, delle Prefetture e del ministero del Lavoro che, irresponsabilmente, non esercitano la funzione di controllo e intervento loro assegnata dalle norme vigenti".

Alle questioni nazionali si aggiungono le criticità riscontrate a livello locale dalla Filcams Cgil e dalla UilTucs di Basilicata, che da tempo denunciano la mancata applicazione dei diritti previsti dal contratto collettivo nazionale del lavoro dagli istituti di vigilanza. Dalla turnazione di 12 ore al mancato rispetto del monte ore, dal mancato rimborso spesa per il rinnovo del porto d’armi a quello chilometrico per gli spostamenti al poligono di Eboli, nonostante la presenza del più vicino poligono autorizzato a Moliterno (Pz). Ancora, la formazione non retribuita e la mancata sanificazione sia della automobili aziendali che degli ambienti di lavori. Molti gli addetti che denunciano di essersi viste scalate delle ferie senza averle effettivamente consumate. Criticità che si verificano in quasi tutti gli istituti di vigilanza della Basilicata, ma in particolar modo alla Cosmopol e in SicurItalia.

La Filcams Cgil e la UilTucs chiedono pertanto l’intervento delle istituzioni locali e dei committenti, affinché verifichino il rispetto dei contratti.
Potenza, 2 maggio 2022

Segreterie regionali
Filcams Cgil e UilTucs