Sciopero Bnl, grande partecipazione in tutta Italia
Le lavoratrici e i lavoratori hanno aderito anche oggi con convinzione, disertando i luoghi di lavoro, con uffici deserti e filiali chiuse, sono un dato inconfutabile che nemmeno gli artifici della Bnl potranno mettere in discussione. Anche i vari presidi in tutta Italia sono stati partecipati: da Roma a Firenze, da Milano a Napoli, i lavoratori hanno manifestato numerosi contro i piani di questo management.
Cedere 900 lavoratori e intere attività nell’ambito del core banking e del back office è una operazione di corto respiro di cui la Bnl, guardando ai risultati economici, non ha bisogno se non per incrementare gli utili sulle spalle di chi, col proprio lavoro, ha contribuito al successo della banca. Chiudere un terzo delle filiali e investire centinaia di milioni per rifare il look, per l’ennesima volta, a quelle che restano, denotano un disinteresse per i reali interessi della clientela, oltre che per il destino e le condizioni lavorative del personale.
La vertenza continua. Ci presenteremo alla nuova procedura per la cessione dei rami del back office forti dell’appoggio compatto delle lavoratrici e dei lavoratori e determinati ad obbligare l’azienda a rivedere i propri piani e ad individuare con i sindacati delle soluzioni condivise a tutte le questioni aperte altrimenti la lotta continuerà su tutti i fronti e senza esclusione di colpi per avere la giustizia che i lavoratori meritano.
Alla base delle agitazioni c’è il piano di riorganizzazione che potrebbe portare alle esternalizzazioni di quasi 900 dipendenti del dipartimento informatico e del back office. Quest’ultimo comprende una ulteriore divisione in sette reparti. Pur riportando ottimi risultati di bilancio, infatti, la Bnl ha deciso di affidare le due divisioni a società esterne, e i sindacati temono che, oltre a mettere a rischio gli 836 dipendenti di Bnl, si possa creare un precedente molto grave per il settore bancario.
Elena Goitini, nuova amministratrice delegata di Bnl, ha presentato il piano di riorganizzazione della banca puntando sull’innovazione digitale. Che però passa dalla esternalizzazione dei contratti e non da investimenti interni al gruppo.

Potenza, 24/1/2022

Bruno LORENZO
Segretario Generale
FISAC CGIL Basilicata