La mala gestione politica e personalistica in ARPAB: la Cgil ci aveva visto giusto già dall’epoca “Sigillito”
La recente richiesta del PM Natale di condanna di Vincenzo Sigillito non fanno che confermare quanto la CGIL ha denunciato in ARPAB già nel lontano 2008: la sciatteria tecnico-amministrativa al servizio dei poteri forti.
Una dura battaglia sindacale quella della Cgil che portò alla luce una condotta dei vertici dell’Ente poco trasparente, irrispettosa dei lavoratori e dell’applicazione degli istituti contrattuali, una gestione tutta dedicata alla indizione di concorsi ed alla attivazione di un numero esorbitante contratti di lavoro interinale, assecondando le logiche del consenso elettorale che generò notevoli difficoltà finanziarie.
La risposte dell’allora direttore Sigillito fu la denuncia, con richiesta di risarcimento economico ai rappresentati sindacali aziendali e della Funzione Pubblica CGIL pari a 500 mila euro, rei, a suo dire, di espressa critica sindacale e danno biologico per “diminutio” delle sue relazioni interpersonali e compromissione dei sui futuri incarichi.
Oggi appare quantomeno paradossale che l’ex DG Arpab Sigillito sia, poi tornato a ricoprire il Ruolo di Dirigente Regionale ed abbia percepito circa 100 mila euro come premio di produzione per il lavoro svolto in Arpab. Tutto questo è accaduto senza che nessuno dei referenti istituzionali di allora abbia ascoltato il grido di allarme dei sindacati e dei lavoratori.
E sul filo della insolubile continuità politica, l’era Sigillito non si è mai del tutto conclusa. Infatti, a ricordarci della sua nefasta azione amministrativa, ci ha pensato il suo primo successore Schiassi, che pur percorrendo altre “male rotte” ha portato l’Ente alla mancata approvazione del Bilancio generando una paralisi dell’azione amministrativa e tecnica. Sulla scia di detti Direttori si è poi instaurata l’epoca di Iannicelli che, sotto le mentite spoglie di paladino della trasparenza amministrativa, di fatto, ha lasciato immutata l’inefficienza dell’Ente. Quest’ ultimo Manager sarà ricordato se non altro per la mole di atti deliberativi, che come una novella Penelope, fa il giorno prima e li disfa il seguente.
Assolutamente poco qualificata dal punto di vista dell’agire amministrativo, come denuncia nelle sue delibere la Direzione Iannicelli, dichiarando, tanto per fare un esempio, di apprendere dell’esistenza di atti interni di Arpab, quali graduatorie concorsuali, dai comunicati della CGIL (vedi delibera n171 del 18 maggio 2017,). Una direzione tecnico strategia quella attuale, composta da figure di spicco, lautamente pagate, quali il Direttore Tecnico Scientifico e quello Amministrativo, nonché da esperti amministrativi chiamati in soccorso da altri Enti per assistere al deprimente spettacolo di revoche di delibere per errori di dimenticanza di graduatorie esistenti e/o refusi nei calcoli di cessati sevizi.
Da ultimo si porta ad esempio il caso del 13 giugno 2017, quando con propri atti deliberativi n.195 e 196 del 2017, Iannicelli e Staff Strategico, chiamano in causa presunti “ errori di tetto di spesa del personale” ed annullano le delibere n.155-156-157 e 163 del 2017, con cui pochi giorni prima intendevano procedere allo scorrimento di vecchie graduatorie dei concorsi realizzati da Sigillito.
Salvo poi ripensarci dopo soli 10 giorni e riattivare una delle graduatorie delle delibere annullate il 13 giugno. Vista le restrizioni normative per l’indizione di nuovi concorsi pubblici, i pochi posti dirigenziali, anche a tempo determinato, sembrano la vera mission di questa Agenzia, e la politica non sta a guardare ma schiera in campo le sue pedine: né l’ambiente, né i bilanci regionali ne trarranno beneficio.