Franco Tavella eletto nuovo componente segreteria regionale FILT

Al centro del dibattito il Piano di trasporto regionale

 

Si è svolto oggi a Potenza il direttivo regionale della Filt - Federazione Italiana Lavoratori Trasporti Cgil Basilicata durante il quale è stato eletto all’unanimità come nuovo componente della segreteria regionale di categoria Franco Tavella, già segretario generale Cgil Campania.

“Il Mezzogiorno sta vivendo un periodo di profondo cambiamento – ha detto Tavella durante l’assemblea – L’alta velocità ha trasformato la fisionomia della mobilità escludendo tutta una parte fondamentale del sud del Paese, tra cui la Basilicata. Diventa fondamentale, quindi, in vista del nuovo piano regionale dei trasporti, riflettere su come interconnettere a questo nuovo assetto la mobilità lucana, investendo di più sul ferro e nell’interscambio con il trasporto su gomma”.

Il Piano di trasporto regionale è stato al centro del dibattito insieme a una delle maggiori criticità del sistema trasporti in Basilicata: il mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori. Ha dichiarato Bruno Bevilacqua, segretario generale  FILT Cgil Basilicata: “Il prossimo mese a causa di differenti interpretazioni sulla certificazione dei corrispettivi del contratto di servizio da parte della Provincia di Potenza e Cotrab, consorzio che gestisce il servizio extraurbano in Basilicata e che riunisce ben 32 aziende,  si rischia il blocco dei pagamenti per tutti i dipendenti del traporto pubblico locale.  Bisogna avviare con la Regione Basilicata un dialogo molto più intenso e proficuo, aprendo un ragionamento che guardi all’efficientamento e alla razionalizzazione del sistema trasporti. Abbiamo una legge regionale dei trasporti obsoleta che ha recepito negli anni i cambiamenti legislativi del settore ma che smantella completamente quelli che sono i diritti in capo ai lavoratori non più tutelati dall’articolo 18 e dalla clausola sociale”.

Conclude il segretario regionale Angelo Summa: “Siamo in una fase complicata per la nostra regione, dove mancano progettazione e programmazione. Con la marcia per il lavoro del 9 aprile, la più grande mobilitazione dopo Scanzano, abbiamo raggiunto il punto vertenziale più alto con il governo regionale. E’ il momento di restituire rappresentanza politica al lavoro, mettendo in atto azioni che producano cambiamenti radicali. La Carta dei diritti universali e i tre quesiti referendari sono la prima risposta ai 20 milioni di lavoratori di cui la metà sono precari, incidendo sia sugli appalti che sulla precarizzazione. Bisogna inoltre mettere mano al piano regionale dei trasporti e riscrivere le regole consortili che devono essere più chiare ed equilibrate”.