Oggi prima assemblea a Potenza e a Melfi. Il tour lucano si conclude a Matera lunedì 7 marzo

Si è aperta questa mattina, con una conferenza stampa al Mediafor di Potenza e l’assemblea degli studenti dell’“Ipias Giorgi” organizzata dalla Flc Cgil, la tre giorni lucana di presentazione del progetto di raccolta firme per la legge di iniziativa popolare volta a riscrivere lo statuto dei lavoratori denominato “Carta dei diritti universali del lavoro”.

Per informare e coinvolgere il maggior numero di persone sull’ambizioso progetto, un pullman sta attraversando l’Italiae sarà presente in Basilicata da oggi – con un doppio appuntamento a Potenza e a Melfi allo stabilimento FCA - fino al 7 marzo con l’evento conclusivo a Matera. Le 400 assemblee che già si stanno svolgendo sul territorio e nei luoghi di lavoro e che mirano a coinvolgere i 40.000 iscritti, rappresentano un’irrinunciabile occasione di democratico confronto con lavoratori, pensionati e disoccupati sui contenuti della Carta e sulle questioni che attanagliano la nostra regione.

L’obiettivo è ambizioso: far diventare la Carta una legge d’iniziativa popolare per ridare dignità a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici. Con il nuovo Statuto – è stato spiegato alla conferenza stampa e agli studenti - la Cgil vuole innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali. Diritti che vanno dal compenso equo e proporzionato alla libertà di espressione, dal diritto alla sicurezza al diritto al riposo, ma anche alle pari opportunità e alla formazione permanente, un aggiornamento costante di saperi e competenze. Un nuovo statuto, dunque, per riunificare diritti ed estenderli a chi oggi ne è privo, come risposta organica alla legislazione intervenuta negli ultimi venti anni. La Cgil chiude così il cerchio rispetto ad un percorso avviato con il piano del lavoro, che ricompone i diritti del lavoro all’insegna della inclusività e della coesione garantendo diritti universali, ripristinando l’elemento solidaristico e riunificando condizioni differenti di lavoro.

“Siamo ancora lontani dai valori occupazionali pre-crisi e i timidi segnali positivi sono assorbiti da un peggioramento qualitativo del lavoro: basti pensare che il valore dei voucher venduti dal 2013 ad oggi si è praticamente triplicato, passando da 243.713 nel 2013 a 692.077 nel 2015” ha sottolineato Angelo Summa, Segretario Generale Cgil Basilicata. E ha poi continuato: “Il Job Act divide il mondo del lavoro tra chi è stato assunto prima o dopo la sua attivazione, negando a questi ultimi il diritto di essere reintegrati dopo il licenziamento senza giusta causa. Non c’è più equilibrio tra l’imprenditore, che ha il potere decisionale e il lavoratore, non più soggetto attivo ma prestatore d’opera, considerato quasi una merce. La precarietà dilagante è cristallizzata da una legge rispetto alla quale non c’è margine di difesa del potere contrattuale. Di fronte a un simile contesto ci siamo resi conto che la funzione del sindacato rischia di essere destrutturalizzata, non riuscendo a tutelare i diritti di chi rappresenta. La Carta dei diritti universali del lavoro e la proposta di legge, che vedrà partire la raccolta firma del referendum abrogativo dal 9 aprile – ha concluso – mette invece al centro i diritti in capo alle persone e non alla tipologia di lavoro, senza distinzione, nemmeno tra pubblico e privato. A noi il compito di rendere consapevoli i cittadini di ciò che succede nel mondo del lavoro e lanciare il messaggio che c’è una possibilità per cambiare le cose: si può lavorare coltivando le proprie ambizioni e passioni e condurre una vita dignitosa”.

“La scuola è il luogo dove si studia, si apprende e si forma la coscienza civica dei cittadini - ha aggiunto Paolo Laguardia,  della Flc Cgil Basilicata - è elemento strategico in quanto orienta al lavoro, senza smarrire la sua funzione educativa. È quindi giusto che, in questo programma, le scuole siano coinvolte da protagoniste. La carta dei diritti ha come obbiettivo la valorizzazione del lavoro, perché è solo con lavoro competente e qualificato che i nostri prodotti saranno più competitivi e qualificati in un mercato globalizzato”.

La sfida della Cgil è dunque quella di ricostruire il senso e i principi che governano il diritto del lavoro, sapendo che la deregulation del mercato del lavoro e lo svilimento dei suoi diritti fondamentali non hanno di certo contribuito ad affievolire i devastanti effetti della crisi economica esasperandone, piuttosto, le conseguenze negative sul mondo del lavoro e dei lavoratori.

Potenza, 5 marzo 2016