La FISAC-CGIL di Basilicata denuncia l’aumento del rischio legato alle rapine ed agli assalti alle apparecchiature Bancomat nel territorio lucano, ultimi in ordine cronologico quelli del 14 gennaio presso gli ATM degli sportelli di BPER di Tricarico e di CARIME di Ferrandina ed in particolare l’insufficienza delle contromisure adottate dagli istituti di credito.

Uno dei problemi costanti del settore del credito, ben vivo tanto nell’immaginario della collettività quanto nella percezione viva e costante dei lavoratori bancari, è la rapina. D’altronde nelle agenzie delle banche, circola denaro ed il denaro è una delle principali ragioni dell’interesse della malavita.

Al di là dei dati statistici riportati dall’Abi, il fenomeno in Italia comincia a registrare una ripresa e nella Basilicata la situazione sta divenendo ogni giorno sempre più preoccupante con atti criminosi costantemente in aumento.

A dire dell’Abi, le banche italiane investono ogni anno oltre 700 milioni di euro per rendere più sicure e sorvegliate le proprie filiali per clienti e dipendenti; formano i propri dipendenti con le cosiddette guide antirapina con istruzioni circa il comportamento da adottare durante le rapine ed alcune indicazioni utili per prevenirle, sembra che in questo modo le banche abbiano trovato la panacea contro il rischio rapine ma i dati non sono altrettanto confortanti.

Infatti, per quanto riguarda il nostro territorio, i dati smentiscono quanto pubblicato dall’Abi e rafforzano quanto denunciato dalla FISAC, che al contrario ha sempre ritenuto insufficiente il protocollo di intesa per la prevenzione della criminalità in banca”.

Ora, da un lato è diminuito il valore medio del bottino delle rapine in banca, mentre nello stesso tempo gli sportelli tradizionali sono stati sostituiti dagli open space. Le banche sembrano oramai supermercati, senza guardia giurata e spesso senza sistemi di metal detector, è ovvio che le banche si preoccupino più di salvaguardare il proprio tesoro che l’incolumità dei dipendenti e clienti. I bancari non sono operatori della sicurezza e pur nella logica di contribuire al buon funzionamento dei sistemi deterrenti adottati dalle aziende, non possono sostituirsi né alle forze dell’ordine né alla vigilanza privata.

Rapine e assalti ai bancomat sono nuovamente “un fenomeno preoccupante nel nostro territorio. Questi dati giustificano l’allarme sollevato dalla FISAC che sente l’esigenza imprescindibile di tutelare l’integrità psico-fisica dei dipendenti e dei clienti visti, già dall’inizio del nuovo anno, l’impressionante crescita del fenomeno, la mancanza di una strategia comune sul territorio e tra gli istituti di credito.