Le donne cambiano … diario di bordo di due compagne lucane:
Care compagne,
abbiamo deciso di raccontare la nostra esperienza per condividere con voi le
emozioni provate durante la due giorni “Le donne cambiano”, Assemblea Nazionale
delle Donne CGIL.
Il 5 e 6 giugno ci siamo incontrate al teatro Capranica di Roma per produrre il
cambiamento, affrontando più consapevolmente quelle tematiche già molto sentite
durante l’ultima assemblea del 2008.
Eravamo tante, più di 500, un via vai continuo di donne nell’attesa del momento tanto
desiderato: il nostro.
L’assemblea si è aperta dedicando un minuto di silenzio alle popolazione colpite del
sisma dei giorni scorsi.
Un pensiero particolare è stato rivolto al lavoro dei tanti volontari immigrati
e italiani, dei tecnici e degli stessi titolari di azienda, tutti uniti per sostenere e
soccorrere le numerose famiglie sfollate.
Durante l’incontro sono emerse molte questioni a cui dobbiamo far fronte:
discriminazioni di genere, femminicidio, dimissioni in bianco e precarietà del lavoro
femminile, che può e deve essere risolta attraverso la contrattazione.
Abbiamo assistito a più di trenta interventi, sostenuti dalle compagne delle altre
regioni d’Italia che hanno condiviso con noi le loro esperienze, regalandoci tante
emozioni.
Dai numerosi racconti è emersa la difficoltà di rivendicare i nostri diritti in un paese
caratterizzato ancora da un profondo maschilismo, ma non vogliamo credere che la
parità sia solo una chimera.
La compagna Serena Sorrentino, Segretaria confederale CGIL, durante il suo
intervento ha sottolineato quanto sia difficile per le donne attraversare questo periodo
di crisi perché sempre più costrette a scegliere di diventare madri in età matura.
“Il guadagno di una donna è considerato nella stragrande maggioranza dei casi
complementare a quello dell’uomo perché quasi sempre ad esso inferiore. Bisogna
cambiare questo modello culturale e per fare ciò dobbiamo riappropriarci di noi
stesse. Secondo il celebre sociologo Alain Touraine le donne sono portatrici di
cambiamento perché generatrici: da questa consapevolezza il mondo può essere
migliorato, dando vita ad una società non più fondata sull’opposizione degli estremi
maschile / femminile ma sulla loro armonizzazione”.
Inutile sottolineare la commozione provata all’ascolto di queste parole, che la
compagna Sorrentino ha pronunciato, accompagnando ad esse una proposta concreta
di cambiamento che prevede una copertura del congedo parentale almeno del 30 %
da uno dei due genitori e che lo stipendio sia garantito al 100%.
Ma la contrattazione non rappresenta l’unico strumento di rinnovamento nelle
politiche di genere; bisogna, infatti, che il pubblico si riappropri del suo ruolo
predominante per garantire equità e servizi.
Da questa esperienza abbiamo capito che la questione di genere deve essere risolta
dalle donne facendo tesoro delle numerose conquiste del femminismo senza
sconfinare nel clichè di una società dei conflitti.
Bisogna, inoltre, che guardiamo l’Italia e il sottoutilizzo di capitale umano da cui è
affetta; basti pensare all’occupazione nel mondo dell’industria, in cui si registra -6%
per gli uomini e -12% per le donne.
Sono stati due giorni intensissimi, in cui si è detto tanto e tanto c’è adesso da fare.
Tre sono state le parole d’ordine dell’intervento del nostro Segretario Generale
Susanna Camusso e cioè: legalità, cittadinanza, lavoro.
Il Segretario ha inoltre sottolineato la necessità di fondare il welfare sul lavoro e non
sostituirlo con quello familistico perchè è dal lavoro che trae origine l’organizzazione
sociale di un paese.
Più di una parola è stata spesa per il nostro Sud, in cui riesce a trovare occupazione
solo una donna su tre, eppure siamo le più formate d’Italia. A tal proposito vogliamo
concludere questo piccolo diario con una riflessione che ovviamente è l'opinione solo
di chi scrive.
La donna del Sud può valorizzare se stessa usando come strumento di successo
la sua attitudine innata alla cura; non dobbiamo dimenticare che, a dispetto
dell’impostazione patriarcale dei modelli familiari del nostro passato, è sempre stata
comunque la donna ad organizzare e gestire l’ambiente domestico.
E’ da queste doti intrinseche che dobbiamo ripartire per fornire un valore aggiunto ad
un nuovo modello di società che adotti sul lavoro queste doti tipicamente femminili.
Ci guadagnerebbe anche il lavoro di tutti gli altri.
Le compagne della CGIL Basilicata
che hanno partecipato alla due giorni