"Il voto è la nostra rivolta. Uniti per il referendum"
Cgil Potenza dà il via alla campagna per il referendum su lavoro e cittadinanza
Sabato 12 aprile - ore 10:00 - ScamBioLogico
Esposito: "Un momento di confronto e partecipazione democratica. Un appello al voto l'8 e il 9 giugno per il futuro dei lavoratori di oggi e di domani. Ecco perché ci rivolgiamo soprattutto ai giovani"
Dare voce a proposte, condivisioni, confronti e idee sul tema della partecipazione di ogni cittadino alla vita politica e sensibilizzare sulla partecipazione al voto del referendum dell'8 e del 9 giugno. È l'obiettivo dell'iniziativa "Il voto è la nostra rivolta.Uniti per il referendum" che si svolgerà a Potenza sabato 12 aprile a partire dalle 10 da ScamBioLogico, ex stazione delle Ferrovie dello Stato gestita da Legambiente Basilicata. Un talk aperto ai cittadini, al mondo della politica, alle associazioni, alle istituzioni e soprattutto ai giovani e agli studenti per confrontarsi sui temi del lavoro e della cittadinanza, che sono alla base del referendum ammesso dalla Corte costituzionale dopo la raccolta firme della Cgil. Il tutto intervallato da un aperitivo a chilometro zero e dalla musica di "Orchestra Maldestra", costituita da giovani musicisti di Potenza e nata dall'idea di alcuni studenti del Conservatorio. Parteciperà la segretaria nazionale Flc Cgil Manuela Calza.
Si voterà l’8 e il 9 giugno, in concomitanza con il ballottaggio delle elezioni amministrative. Cinque sì per cinque quesiti referendari. Si voterà per l’abrogazione delle norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamento (Jobs Act); per l’abrogazione delle norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese; per l’abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine; per l’abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortuni sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Il quinto quesito sulla cittadinanza punta al dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni.
"Con l'iniziativa di sabato 12 aprile - spiega il segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito - la Cgil dà il via ufficialmente in tutta Italia alla campagna referendaria. Saremo in collegamento streaming con 120 piazze italiane, oltre a Parigi, Bruxelles e Barcellona. Il voto è la nostra rivolta è il titolo scelto per questa campagna, perché in un sistema democratico la partecipazione è lo strumento più potente che abbiamo per cambiare le cose. Il talk di sabato vuole dunque essere uno spazio aperto per sottolineare come la politica non è solo quella dei partiti, ma si articola anche e soprattutto grazie alla partecipazione dal basso. L’obiettivo è di sensibilizzare sull’importanza del referendum come strumento di coinvolgimento per decidere insieme il domani. Per raggiungere il quorum è essenziale che tutti sappiano che l'8 e il 9 è importante andare alle urne. Ci rivolgiamo soprattutto a chi pensa che votare non serve a nulla. Il messaggio che vogliamo mandare è che il referendum è lo strumento che consente a ogni cittadino di cambiare subito leggi balorde che privano i lavoratori e le lavoratrici di oggi e di domani di tutele e diritti. Se non ora quando, volendo riprendere uno slogan che già non è più in voga. Ma il referendum non è uno slogan. È uno strumento concreto che consente alle persone di prendere la parola e di migliorare la vita di milioni di persone votando cinque sì.
L'esito del referendum - continua -permetterebbe, per esempio, a 2,5 milioni di persone che lavorano e pagano le tasse in Italia, di avere il giorno dopo i diritti di cittadinanza che oggi non hanno. Cancellare il contratto a tutele progressive introdotto col Jobs Act significa che 4 milioni di persone, tutte quelle assunte a partire dal 2015 e tutti quelli che saranno assunti in futuro, non potranno essere licenziati ingiustamente e avranno il diritto al reintegro. Le persone che lavorano in imprese con meno di 15 dipendenti, in Italia quasi 4 milioni, aggiungeranno tutele che oggi non hanno. Se pensiamo poi alle morti sul lavoro, e in Basilicata, dopo la maglia nera del 2024, già si registrano cinque vittime in questi pochi mesi del 2025, queste riguardano prevalentemente lavoratori precari e operanti in aziende di subappalto. Il referendum rimette in capo all'azienda madre la responsabilità in termini di salute e sicurezza sul lavoro così come con il referendum - conclude Esposito - possiamo dare una botta al precariato eliminando alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine".
Potenza, 10 aprile 2025