Si è tenuto questa mattina, presso il Park Hotel di Potenza, l’attivo dei quadri e delegati della CGIL Potenza, per discutere della riforma del lavoro e dei risvolti sulla vita dei lavoratori e dell’intero sistema sociale e produttivo.

I lavori dell’assemblea sono stati introdotti dalla relazione del Segretario della CGIL, Alessandro Genovesi, che ha puntato l’attenzione sulla necessità di mettere in atto una mobilitazione forte per costringere il Governo e il Parlamento a cambiare una riforma del Mercato del Lavoro che, nonostante interventi positivi sulla cosiddetta flessibilità in entrata, rischia di trasferire  la condizione precaria dal mercato del lavoro al rapporto di lavoro in azienda. Oggi, infatti, ha continuato Genovesi, un lavoratore – giovane o cinquantenne che sia  – vuole un contratto a tempo indeterminato in modo da poter pianificare meglio la propria vita, sposarsi, mettere su casa, continuare a pagare l’università ai figli, e da domani se la riforma dell’articolo 18 diventerà legge, vivrà con la spada di Damocle del licenziamento ingiusto e in nessun caso potrà essere reintegrato.

La riforma degli ammortizzatori sociali, inoltre, rischia di produrre un danno, soprattutto al Sud ed in Basilicata, perché se da un lato la nuova ASPI (Assicurazione Sociale per l’Impiego) includerà gli apprendisti, dall’altro non coprirà le partite IVA e i contratti a progetto e soprattutto produrrà una riduzione rispetto alla durata oggi garantita dall’indennità di mobilità.

Come stiamo denunciando, nonostante gli annunci del Governo sulla presunta universalità degli ammortizzatori, se la riforma estende la CIGS in maniera strutturale ad alcuni settori (le imprese del commercio tra i 50 e i 200 dipendenti, le agenzie di viaggio sopra i 50 e le imprese di vigilanza sopra i 15 lavoratori), per tutti gli altri settori prevede – sul modello assicurativo puro – solo l’istituzione di fondi di settore, con l’obbligo di essere in pareggio, a carico esclusivo di lavoratori ed imprese, definiti da accordi tra le specifiche parti sociali e senza contributo della fiscalità generale.

Un quadro preoccupante, quindi, in cui si innesta la mobilitazione della Cgil in tutti i territori, per cercare di spiegare in maniera chiara e trasparente i contenuti di una riforma fumosa e iniqua.

Le conclusioni della giornata di lavori dell’Assemblea sono stati affidati a Claudio Treves della Cgil nazionale, che ha tracciato la fotografia di un Paese in pericolo, con un tasso di disoccupazione giovanile che raggiunge il picco con le giovani donne del Mezzogiorno: 49,2%.  È in questa cornice che deve essere pensata la riforma del mercato del lavoro, con la necessaria attenzione  a mantenere gli strumenti di difesa dei lavoratori come l’articolo 18 che non è un totem, come si cerca di far passare in questi giorni, ma una norma di civilità.

Chiedere che in caso di licenziamento senza motivi, il giudice possa decidere la reintegra, non è  una richiesta folle, ma solo un atto di civiltà.

La CGIL continuerà nel suo impegno per il cambiamento della riforma avanzando proposte concrete e difendendo i diritti conquistati, convinti che non può esserci crescita e sviluppo senza più diritti e più democrazia. In questo senso, anche in Basilicata, continua la serie di appuntamenti per discutere di riforma e sviluppo: il prossimo appuntamento il 17 aprile alle ore 10, in località Cavallo di Lauria.