“Non può esserci nessun futuro per il Paese e per la nostra Regione senza una forte politica industriale, senza rimettere al centro il lavoro e la qualità nel produrre. Oggi la priorità di tutti deve essere difendere il lavoro che c'è e crearne di nuovo. Nuovi posti di lavoro stabili e dignitosi. Con questo obiettivo la CGIL avanzerà proposte concrete e mirate". Così annuncia Alessandro Genovesi, Segretario Generale della CGIL lucana.

La road map della CGIL vedrà i seguenti appuntamenti: il 12 Marzo dalle ore 16,00 si svolgerà a Potenza presso il museo provinciale un dibattito pubblico “Dalla Fiat al Polo Energetico della Val D'Agri. Le proposte della Fiom e della CGIL per il lavoro, la democrazia, lo sviluppo contro la crisi” a cui parteciperanno Alessandro GENOVESI (Segretario della CGIL Basilicata), Maurizio LANDINI (Segretario Generale della Fiom), Davide BUBBICO (Docente di Università degli Studi di Salerno), Marco BARBIERI (Docente Università degli Studi di Foggia), Paride LEPORACE (Direttore Il Quotidiano della Basilicata), Piero LACORAZZA (Presidente Provincia di Potenza) e Vito DE FILIPPO (Presidente Regione Basilicata). Quindi il 20 marzo p.v. sempre a Potenza si terrà un seminario, a porte chiuse, per approfondire le diverse esperienze di reindustrializzazione attive nel mezzogiorno. Seminario a cui parteciperanno i segretari generali e i responsabili delle CGIL di Calabria, Campania, Puglia, Abruzzo e Molise oltre che i responsabili dei dipartimenti Mezzogiorno e Politiche industriali della CGIL Nazionale.

Il seminario, specificatamente rivolto alle politiche industriali territoriali, sarà quindi seguito a fine Aprile, primi giorni di Maggio, da un'iniziativa pubblica a cui parteciperà il Segretario nazionale della CGIL con delega all'industria Vincenzo Scudiere, dove verranno illustrate le specifiche proposte sulle principali filiere industriali nel territorio, dalla meccanica all'agroalimentare.

“Da sempre la CGIL è impegnata sul merito delle questioni, sfidando imprese e politica a ricercare soluzioni che portino lavoro, sviluppo e creino ricchezza diffusa sul territorio. La Basilicata non è infatti una terra da depredare e non deve conoscere zone franche. Questo vale per l'Eni come per la Fiat, per le tante imprese che operano nel territorio e per quelle - e speriamo siano molte e serie - che pensano di venire in questi territori. Soprattutto la nostra, con le iniziative che stiamo mettendo in campo, è una sfida in positivo alle istituzioni che devono passare da una programmazione della spesa ad una programmazione dei risultati, rendicontando non tanto e non solo le risorse investite, quanto i posti di lavoro concretamente creati”.