La CGIL Basilicata esprime soddisfazione per il dispositivo della Corte di Appello di Potenza.

“La sentenza dice in maniera inequivocabile che, in uno stato di diritto, nessuna fabbrica, nessuna azienda è una zona franca e che tutti, si chiamino Marchione o il signor Rossi, devono rispettare le regole della democratica convivenza. I diritti sono del resto tali fuori e dentro le fabbriche o non sono. Ora il Governo modifichi l’art. 19 dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori e permetta ad ogni sindacato rappresentativo di agire nelle aziende, indipendentemente se firma o no gli accordi imposti dalle controparti. Soprattutto CISL e UIL ora aprano un ragionamento costruttivo, imparando da questa lezione. Non può esserci relazione industriale degna di questo nome quando si estromettono organizzazioni rappresentative. Perché oggi può valere in Fiat per la CGIL, domani anche per loro. Oggi è una bella giornata per tutti coloro che credono che senza democrazia non può esserci né competizione, né crescita, né coesione sociale. Oggi tutti i lavoratori italiani sono un po’ più forti, prendono un po’ più di coraggio e questo fa bene al Paese”. Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Generale della CGIL Basilicata.