"Ad un anno dal tanto sbandierato accordo Obiettivo Basilicata 2012 alcuni degli impegni piu' importanti per il sindacato e la CGIL in particolare sono ancora sulla carta. Tra questi una legge decente per combattere il lavoro nero e l'evasione fiscale e contributiva connessa e soprattutto il contratto di sito per la Val d'Agri. Quest'ultimo piaccia o no rappresenta la vera cartina di torna sole della reale capacita' delle forze produttive, dell'Eni e della Regione di produrre fatti concreti e non semplice propaganda o pubblicita' ingannevole. Del resto la Regione ha presentato ormai due settimane fa un testo finale di mediazione a tutte le parti in causa. Il sindacato lo ha accettato pur con mille criticità, il silenzio dell'Eni e' irresponsabile ed offensivo, prima di tutto nei confronti del Presidente della Regione, che da giorni attende una risposta a nome di un'intera comunità. Probabilmente fatti come quelli di Tempa Rossa di questi giorni continuano a non insegnarci nulla: serve lavoro per i lucani, tutela della salute e diritti per i lavoratori, altrimenti il Petrolio sarà sempre e solo un guadagno per pochi e un disagio per i tanti. A questo punto come CGIL, se nulla dovesse concretizzarsi, valuteremo e proporremo agli amici di CISL e UIL di mettere in campo ogni possibile azione politica e sindacale, a tutela dei lavoratori e cittadini lucani fino allo sciopero generale regionale per il lavoro e un nuovo modello di sviluppo". Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Generale CGIL Basilicata.