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Si è svolto oggi, presso il park hotel di Potenza, l’ottavo Congresso  della Camera del Lavoro Territoriale di Potenza che ha approvato la relazione del Segretario Generale Angelo Summa, gli interventi del Segretario Generale della CGIL di Basilicata Alessandro Genovesi e le conclusioni della Segretaria Nazionale CGIL Serena Sorrentino e assume il dibattito congressuale.

Il congresso ha eletto Angelo Summa, all'unanimità, Segretario Generale Cgil Potenza.

Il dibattito è stato focalizzato sui temi contenuti nei documenti congressuali, sugli effetti devastanti della crisi e sulle azioni necessarie per far ripartire l’Italia e la Basilicata dando priorità al lavoro, al welfare e allo sviluppo.

 

All’interno di questo contesto il Congresso ritiene urgente e necessario affrontare da subito alcune urgenti  criticità:  politiche dei redditi, fiscali e creditizie, politica industriale ed economica capace di sostenere ed orientare lo sviluppo nei settori strategici, controriforma alla legge Fornero sulle pensioni che sia garanzia dei principi di gradualità, flessibilità e solidarietà, riforma del mercato del lavoro  e  costruzione di un sistema di tutele universali che consentano a tutti i lavoratori di avere le medesime protezioni, introduzione di un reddito di cittadinanza o di inserimento quale priorità per rispondere con immediatezza ad una situazione di povertà e di ingiustizia sociale.

 

In attesa dell’approvazione di una norma nazionale, il Congresso ritiene che l’introduzione del reddito d’inserimento sia una misura sperimentabile da subito a livello locale e che può e deve essere finanziata con risorse sia provenienti dalla vecchia programmazione dei fondi comunitari che dalla nuova riferita alle annualità 2014/2020, nonché mediante l’utilizzo delle risorse delle royalty del petrolio fino ad oggi utilizzate per la carta carburante, per affrontare l’emergenza dei senza redditi e dei lavoratori beneficiari degli ammortizzatori in deroga.

 

Il Congresso ritiene necessario, inoltre, dare più forza alla contrattazione a difesa del potere d’acquisto dei salari, dei redditi e delle pensioni. In particolare, la contrattazione territoriale/aziendale rappresenta lo strumento principale per dare maggiori tutele ai lavoratori e per migliorare la competitività delle aziende agendo sui fattori di contesto territoriale. E in questo quadro, il tema della Democrazia Sindacale e della partecipazione dei lavoratori nei luoghi di lavoro deve continuare a essere il tema centrale della iniziativa sindacale per l’intera  CGIL, fino ad ottenere una legge sulla rappresentanza, che realizzi  l’autonomia delle parti sociali fondata sulla rappresentatività e la rappresentanza per rendere esigibile e democratica la contrattazione.

Il Congresso considera di grande importanza storica  il testo unico sulla rappresentanza dello scorso  10 gennaio che riconosce regole democratiche all’azione negoziale e al protagonismo dei lavoratori.  La stessa contrattazione sociale deve diventare, ancora di più, uno strumento di importanza strategica per la garanzia di un sistema di tutele e di diritti effettivamente universali non solo per i pensionati e le condizioni dei più deboli ma anche quale elemento per un nuovo sviluppo che investe sul welfare e nei servizi alla persona. Per queste ragioni il Congresso considera fondamentale la costruzione di piattaforme rivendicative che rispondano alle tante esigenze di assistenza.

 

Il Congresso condivide il decalogo delle 10 priorità presentato dalla CGIL  quale piattaforma rivendicativa per dare le prime necessarie risposte alla crisi nella nostra regione. È necessaria una fase politica nuova in cui si deve avere il coraggio di fare delle scelte importanti per un nuovo corso che abbia un progetto e una visione su quello che dovrà essere il futuro del  nostro territorio.

 

Un riqualificato ruolo dell’intervento  pubblico capace, mediante la concentrazione delle risorse ed interventi mirati, di creare occasioni di sviluppo sostenibile. Il tema della crescita dimensionale dell’impresa, infatti, unitamente all’innalzamento dei fattori di contesto territoriale, delle reti, delle infrastrutture ed della accelerazione dei processi d’innovazione, sono fondamentali per far entrare il territorio in un altro ciclo dello sviluppo.

 

Il nuovo modello di sviluppo per il nostro territorio non può non essere connesso al modello energetico che si intende perseguire, considerato che l’energia rappresenta uno dei fattori di costo che incide significativamente sui fattori di competizione. In particolare, il tema del petrolio, esige strategie ed azioni immediate a garanzia della tutela della salute e dell'ambiente. Pertanto, occorre dare maggiore autonomia e strutturalità agli organi deputati al controllo e al monitoraggio, a partire dall’osservatorio della Val D’Agri, rendendolo indipendente dal finanziamento delle multinazionali del petrolio attraverso il finanziamento diretto della regione, rendendo allo stesso tempo stabili i rapporti di lavoro dei ricercatori che vi operano, condizione essenziale per garantire la tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori.

Bisogna investire e rendere le strutture preposte autonome e dotarle dei relativi strumenti per poter svolgere le attività di controllo e monitoraggio. In questa direzione occorre realizzare una riforma dell’ Arpab, assumendola quale esigenza prioritaria per restituire a questo ente credibilità ed autorità. Come anche è urgente e  non più rinviabile un intervento legislativo regionale che fissi i parametri e i limiti di emissioni dei vari agenti inquinanti. Il modello contratto di sito sottoscritto con ENI il 5 ottobre 2012, che rappresenta uno tra i risultati più significativi della iniziativa sindacale della CGIL, deve essere esteso anche a Total , pretendendo che i suoi general contractor assumano almeno l’80% della mano d’opera locale  e pretendendo, altresì, che sia Eni che Total dichiarino i fabbisogni professionali necessari per poter avviare le attività formative per  qualificare i lavoratori lucani, attivando percorsi mirati e trasparenti nelle assunzioni, come previsto dal contratto di sito.

Avendo il settore energetico un ruolo fondamentale nella crescita economica della nostra regione, il Congresso ritiene fondamentale l’adozione di strategie energetiche che limitino la dipendenza dai combustibili fossili e puntino alla produzione energetica da fonti rinnovabili, ponendo  in essere misure di efficienza energetica garantendo al territorio uno sviluppo ecosostenibile e duraturo nel tempo.

Giudizio molto positivo è stato epsresso sulla importante elaborazione che la CGIL ha costruito sia sull’agroindustria insieme alla FLAI, per la creazione di sistemi integrati di produzione   agricola – industriale e dei servizi di commercializzazione, sia sull'Automotive.

 

Agricoltura e cura del territorio sono aspetti centrali che possono costituire elementi importanti su cui costruire una nuova politica di rilancio del settore primario e della forestazione e prevenzione e valorizzazione del patrimonio naturalistico, sostenuto da una nuova governance del sistema agricolo e forestale che rimetta a sistema le politiche di incentivazione e di intervento. All’interno della discussione sull’agricoltura c’è tutto il tema del lavoro nero ed irregolare. Il Congresso condivide l’azione che la CGIL sta portando avanti per una proposta di legge che fa ritornare pubblico il collocamento in agricoltura.

 

Anche lo sviluppo del settore automotive (FIAT SATA e INDOTTO di Melfi) dovrà orientarsi sempre di più verso il campo della ricerca e della innovazione polarizzando le risorse verso la sviluppo di un polo industriale  che coniughi le lavorazioni tradizionali con l'attività di ricerca di nuovi materiali per la produzione di automobili a basso impatto ambientale (motorizzazioni ibride, a idrogeno o elettriche), con una forte relazione in termini di filiera meridionale dell’automotive, connettendo le produzioni di Termoli, Bari e della Campania a Melfi. Il Congresso ritiene che in questo contesto l’obiettivo della CGIL deve essere quello di aprire tutti gli spazi possibili di confronto  e di contrattazione con le imprese  del settore auto,   confindustria e regione, sulla programmazione di specifici investimenti, su una comune strategia per la diversificazione e il rilancio del settore auto, accettando la sfida di fare dell’Italia un paese produttore e non solo cliente delle future automobili a basso impatto ambientale.

Il Congresso crede che al fine di avviare un nuovo corso di sviluppo le strategie di politica infrastrutturale siano fondamentali. Potenza e la Basilicata devono essere adeguatamente connesse alle grandi dorsali verticali, adriatiche e tirreniche. Le politiche infrastrutturali devono partire dalle opere incompiute: il potenziamento ferroviario della Potenza Foggia, il completamento della Tito Brienza , la messa in sicurezza della Potenza Melfi Candela assumono carattere prioritario nelle scelte strategiche da realizzare. Come pure il completamento ed adeguamento delle grandi infrastrutture idriche nei singoli bacini idrografici e la loro messa in rete assume rilevanza strategica ai fini dell'ottimizzazione delle risorse  idriche.

In tema di reti, il Congresso ritiene importante il rilancio dell'agenda digitale lucana. L'obiettivo deve essere quello di dotare i principali comuni interni delle connessioni a banda larga e ultra larga, ampliando in ogni caso le aree geografiche da coprire anche a quelle meno significative e remunerative dal punto di vista di mercato.

Il Congresso considera l'investimento sulla conoscenza, sui saperi, sulla ricerca quale passaggio obbligato per creare sviluppo, lavoro e coesione sociale. Una continua e stretta interazione  tra scuola, università, centri di ricerca e mondo del lavoro attraverso la programmazione di uno o più distretti regionali sui quali investire e dirottare finanziamenti attrattivi per imprese innovative che fanno richiesta di personale qualificato e dove anche un piccolo Ateneo quale quello della Basilicata assuma il ruolo di slancio per l'innovazione. Per le stesse ragioni la CGIL deve continuare a rivendicare la definizione di un nuovo piano per il diritto allo studio che ne garantisca l'effettività attraverso tutti i necessari servizi a corollario (case dello studente, servizio mensa , erogazione borse di studio), la revisione della legge 33/2003 e del vigente piano di dimensionamento scolastico nonché un significativo investimento nell'edilizia scolastica.

Il Congresso ritiene fondamentale investire nel lavoro pubblico e nel sistema dei servizi alla famiglia e alla persona quale filiera importante su cui costruire un nuovo modello di welfare capace di farsi promotore di sviluppo e benessere sociale. Il Congresso assume la questione del precariato quale vera emergenza sociale sulla quale bisogna intervenire con coraggio mediante la costruzione di programmi di stabilizzazione per chi ha lavorato in questi anni. Di contro le pubbliche amministrazioni non devono creare nuovo precariato e devono ritornare ad assumere con concorsi pubblici come unico elemento di accesso al lavoro pubblico. E’ necessario, quindi, aprire una stagione nuova di programmazione del  fabbisogno di personale degli enti, con l'individuazione dei profili  professionali necessari per dare una opportunità vera ai tanti giovani lucani, che sicuramente potrebbero innestare  quelle competenze, quei saperi innovativi necessari per portare avanti quel processo di riforma delle pubbliche amministrazioni essenziale al nostro territorio. Il Congresso ritiene, inoltre, che per dare corpo e forza all’attuazione di queste proposte assume importanza strategica la riorganizzazione della macchina regionale, la definizione di compiti e funzioni sulla base dei quali riprogettare e delineare l'integrale assetto  della governance dei vari enti  sub regionali e territoriali. E ancora, occorre evitare duplicazioni e sovrapposizioni di funzioni, di consigli di amministrazione e più complessivamente è necessario evitare il  proliferare di enti e società pubbliche, funzionali solo al sistema di lottizzazione politica e non ai bisogni o alla domanda  di servizi.

 

E' necessario riprogettare un nuovo modello di governance e di servizi, differenziati, specializzati, di enti gestori, riordinati per settore e mission, liberando risorse da destinare al territorio  per rafforzare il ruolo dei comuni da sempre presidi di democrazia.  Più servizi di qualità significa buona qualità della vita e maggiori aspettative di vita, significa garanzia di essere tutelati nei bisogni primari. Tutti elementi che concorreranno a definire l’indice di attrattività e contribuiranno fortemente nella scelta di rimanere o meno in Basilicata.  Le riforme devono partire dall’assunto che occorre  semplificare per rafforzare  e  sostenere i processi di sviluppo nei fari settori strategici, dall’agricoltura, all’energia e all’ambiente, all’industria, al  turismo, al sistema regionale di welfare e conoscenza.

 

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