EIPLI: lavoratori sempre ultimi nella scala delle priorità.

Nessuna valorizzazione delle professionalità per la vera risorsa dell’ente.

 

Da anni non si vede la luce nel tunnel che dovrebbe portare alla trasformazione dell’Ente per lo sviluppo dell’Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia (EIPLI) in società per azioni a partecipazione pubblica. Un ente che vive alla giornata in attesa di una soluzione definiva, dove si sono alternati una decina commissari e forse altrettanti direttori. Chi non vuole che l’ente si trasformi? la politica? le regioni coinvolte? i creditori? Non si sa. Sappiamo solo che chi ne fa le spese sono i lavoratori: uomini e donne che ci consentono di aprire il rubinetto e vedere scorrere l’acqua, che permettono agli stabilimenti industriali di lavorare e ai nostri ospedali di funzionare. Lavoratori che da anni non ricevono il salario accessorio e non hanno diritto a una progressione economica ne’ al riconoscimento della professionalità acquisita. Altri, pur essendo responsabili delle nostre sette dighe lucane e della sicurezza degli impianti, aspettano di anno in anno che il contratto sia rinnovato e vivono di precarietà, come i tanti operai assunti a tempo determinato. Tutto questo perché l’ente è in liquidazione e non può, secondo alcuni, ne’ assumere ne’ valorizzare i propri lavoratori. E ogni volta si ricomincia: la nomina di ogni nuovo commissario genera aspettative che, regolarmente, vengono disattese. Per noi della Fp Cgil l’Ente Irrigazione non è un ente in liquidazione ma in trasformazione, perché gli impianti siano presidiati e sicuri ci vogliono uomini: l’ente garantisce oggi l’erogazione di circa 500.000.000 metri cubi di acqua per uso irriguo, civile e industriale e si occupa della manutenzione ordinaria degli impianti. Con i pensionamenti in atto, è molto difficile garantire puntualmente la sicurezza di tutte le nostre dighe e crediamo sia sbagliato utilizzare ancora contratti a tempo determinato per un’attività che non ha una scadenza. Anche la nuova società erogherà i medesimi servizi dell’Ente e avrà bisogno di un organico adeguato. Per questo chiediamo a chi può decidere, non solo di trasformare l’ente, ma di valorizzare questi lavoratori, di evitare il ricorso ad altra precarietà stabilizzando il personale a tempo determinato che ricopre ruoli fondamentali per la gestione dell’Ente e ha già acquisito i requisiti previsti dalla Legge Madia.

Per noi della FP Cgil è fondamentale valorizzare tutti i lavoratori attualmente in servizio che anche in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, in piena pandemia, hanno sempre garantito la presenza e il funzionamento dei sette impianti lucani. I lavoratori dell’EIPLI sono la vera risorsa dell’ente, che si chiami EIPLI o altro, sono questi uomini e queste donne che, nonostante le carenze di organico e il mancato riconoscimento di alcuni diritti previsti dai CCNL, profondono ogni giorno il loro impegno perché il servizio sia assicurato regolarmente.

 

Potenza, 13 ottobre 2020

Segreteria Fp Cgil Potenza

Carmen Sabbatella