IL 2020 SEGNI UN NUOVO PASSO NELLE POLITICHE REGIONALI DEL LAVORO

 

Il 2020 si apre con l’annuncio da parte del presidente Bardi del rinnovo – per altri 6 mesi - della misura di Reddito minimo di inserimento e con l’avvio di una nuova misura, in continuità con i Tis (Tirocini di inclusione sociale). Ricordiamo che le misure coinvolgono circa 1700 persone per quanto riguarda il Rmi e 640 per ciò che riguarda i Tis. Una platea dunque molto ampia che coinvolge un gran numero di persone, alle quali è necessario offrire una prospettiva.

A questo è necessario aggiungere alcune considerazioni più ampie che riguardano le politiche attive del lavoro della Regione. Le questioni in attesa di confronto sono tante, più volte sollecitate dalle scriventi:

Garanzia Giovani, utilizzo delle risorse dei fondi europei, attivazione dell’Osservatorio mercato del lavoro. Garanzia Giovani ha una dotazione, per ciò che attiene alla II fase, di circa 12 milioni di euro. È fondamentale che si metta in atto un monitoraggio costante della misura e dei risultati prodotti, anche attraverso gli strumenti previsti nel Par II fase e, soprattutto, con il coinvolgimento costante – che non sia meramente formale - delle parti sociali.

Osservatorio mercato del lavoro, istituito nel 2016, insediatosi ma mai divenuto realmente operativo è uno strumento a disposizione delle parti, con funzioni e compiti di analisi del mercato del lavoro a livello regionale e di supporto alla progettazione delle politiche attive del lavoro integrate, nonché di monitoraggio e valutazione delle politiche attivate e dei servizi erogati a livello territoriale. L’Osservatorio va reso immediatamente operativo, al fine di dotarsi di un punto di snodo per la valutazione delle politiche del lavoro.

L’utilizzo delle risorse senza una visione d’assieme, con erogazione a pioggia, ne determina il dispendio senza risultati utili. Ciò è vero anche e soprattutto per ciò che riguarda le risorse comunitarie. È di qualche giorno fa il rapporto dell’agenzia per la coesione territoriale sulla spesa certificata relativa ai fondi UE. Si tratta di risorse ingenti, gran parte delle quali ancora da spendere, peraltro. Esiste un problema sulla capacità di spesa, ma esiste anche un problema di qualità della spesa. Spesso, le risorse sono utilizzate senza una visione programmatica, con erogazioni diffuse che non hanno reali effetti sul sistema economico regionale. C’è inoltre un tema di reale coinvolgimento delle parti sociali, spesso solo formale e non sostanziale, come anche evidenziato da un documento nazionale unitario di Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, che hanno evidenziato la necessità di prevedere il diritto di voto in tutti i comitati di sorveglianza e comunque una reale e più incisiva funzionalità degli stessi, con più specifiche funzioni di indirizzo e controllo.

È fondamentale che si convochi quanto prima un tavolo di confronto a tutto tondo che porti a una elaborazione condivisa sui temi in questione, in particolare è urgente confrontarsi sui destini dei beneficiari Rmi e Tis, a partire da subito, onde evitare di dover intervenire in emergenza con soluzioni pasticciate e non concertate con le parti.

Segreterie regionali
Cgil Cisl Uil Basilicata