Inchiesta giudiziaria sanità

Un quadro sconcertante, il sistema sanitario regionale piegato alle logiche del solo consenso

 

Gli esiti dell’inchiesta sulla sanità lucana di cui è stata data notizia oggi, e in particolare gli arresti domiciliari del presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella e dei vertici delle aziende sanitarie locali, disegnano un quadro desolante.

Senza entrare nel merito dell’indagine giudiziaria su cui sarà la magistratura a fare chiarezza, dall’inchiesta emerge uno scenario sconcertante che vede coinvolto l’intero sistema sanitario regionale piegato alle logiche del solo consenso, in dispregio delle norme che sovraintendono la gestione della pubblica amministrazione, al di fuori della trasparenza e della legalità.

Una gestione spregiudicata del sistema sanitario regionale che, tra concorsi, appalti e nomine, delinea un “uso distorto del potere pubblico” che si concretizza in una dirigenza pubblica completamente asservita al potere politico, annullando ogni separazione tra gestione amministrativa e funzione politica: un sistema pervasivo e corrotto, fondato su logiche familistiche e di appartenenza e a tutto svantaggio della meritocrazia.
Aver riordinato il sistema sanitario al solo scopo di eludere il quadro normativo-contabile, senza affrontare le reali criticità della sanità lucana, privilegiando invece assetti organizzativi finalizzati alle sole logiche di controllo dell’intero apparato, ha di fatto determinato una deriva dell’intero sistema, minando il diritto alla salute dei cittadini lucani.

I fatti di oggi confermano che le nostre reiterate denunce non erano fantasiose elucubrazioni. In attesa che la magistratura faccia il suo corso, la Cgil continuerà nella sua battaglia per la legalità, a tutti i livelli e in tutte le istituzioni, a garanzia dei lavoratori e delle lavoratrici, del buon lavoro e di un sistema democratico che sappia guardare al bene comune.

Angelo Summa
Segretario generale Cgil Basilicata