È scontro tra Cosmopol e sindacati sul cambio di appalto del servizio di vigilanza e portineria dell’Università della Basilicata. A nulla sono servite due riunioni, ieri e martedì, all’ispettorato territoriale del lavoro. Posizioni ancora congelate, dunque, con l’azienda che intende assumere solo 4 dipendenti degli attuali 5 e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che rivendicano il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e retributivi. Questa mattina, intanto, ai cancelli dei due poli universitari, Francioso e Macchia Romana, è saltato il previsto passaggio di consegne tra la ditta uscente “Città di Potenza”, che ha chiesto altri due giorni per completare la procedura, e Cosmopol, non senza qualche momento di tensione tra i dipendenti dei due istituti".
I segretari generali Pasquale Paolino, Aurora Blanca e Rocco Della Luna parlano di “proposte fumose” da parte di Cosmopol in quanto – hanno fatto mettere a verbale - “non si comprende se il personale riceverà un’offerta di lavoro garante delle stesse condizioni economiche e retributive in essere”, sottolineando che le condizioni erano note e “strettamente connesse alla valutazione di congruità da parte della stazione appaltante”.
Paolino, Blanca e Della Luna contestano inoltre quanto dichiarato al tavolo dall’azienda in merito alla riduzione del monte ore del servizio di portineria: “Le ore annue poste a base di gara per la vigilanza non armata sono pari a 4.320, non soggette a riduzioni nell’immediato, e servono pertanto almeno due unità per garantire i giusti riposi e le assenze a qualsiasi titolo”.
Per i sindacati, che hanno anche chiesto un rinvio del cambio di appalto in attesa di un nuovo tavolo in prefettura alla presenza della Regione Basilicata, “Cosmopol deve procedere all’assunzione di tutto il personale, ovvero 3 guardie giurate e 2 portieri, così come stabilisce la legge e il contratto nazionale, in quanto al momento non vi è riduzione del monte ore sul servizio di portierato".
Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono infine all’Università della Basilicata di “sovrintendere, in qualità di stazione appaltante, alle procedure di cambio di appalto garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali e quanto stabilito dal capitolato di appalto e dalla legge regionale 24/2010, verificando, tra le altre cose, che le aziende applichino correttamente quanto disposto dai contratti collettivi.