Elezioni Rsu Funzione pubblica e Lavoratori della conoscenza

Appello al voto del Segretario Generale CGIL Basilicata Angelo Summa

Siamo alla vigilia del voto per le elezioni delle Rsu nel pubblico impiego.
Oltre 3 milioni di lavoratori chiamati a scegliere le proprie rappresentanze sindacali, circa 40 mila in Basilicata. Un grande appuntamento di democrazia partecipata in cui i lavoratori potranno liberamente scegliere i propri rappresentanti sindacali unitari per i prossimi tre anni.

Un appuntamento fondamentale per restituire centralità alle funzioni pubbliche e al lavoro pubblico, oggetto in questi ultimi anni di una violenta campagna criminalizzatoria e di interventi legislativi che ne hanno minato la sua stessa essenza. Dieci anni di norme che di fatto l’hanno destrutturato e ne hanno minato la funzione di terzietà, agevolando un uso distorto delle funzioni pubbliche a favore di interessi particolari più che dell’interesse generale dei cittadini.

Per questo è necessario, oggi più che mai, riaffermare con forza e con orgoglio quei principi posti a base del sistema pubblico: trasparenza, terzietà dell’azione amministrativa, accesso mediante pubblico concorso sono vincoli sanciti dalla nostra Costituzione dai quali bisogna ripartire per dare nuovo slancio e centralità al lavoro pubblico, che passa inevitabilmente dalla riaffermazione delle sue regole.

In questi anni la Cgil si è battuta contro le norme e le leggi che hanno svilito il lavoro pubblico, a partire dalla legge Brunetta, e a tutti i provvedimenti che ne sono seguiti con la stessa matrice ideologica, quella di assoggettare i lavoratori pubblici al potere politico.
Ci siamo mobilitati per riaffermare il principio di una scuola giusta, giusta nella sua governance e giusta nell’impostazione della funzione educativa e di trasferimento della conoscenza. Nella scuola, come in tutto il comparto pubblico, le scelte fatte sono state all’insegna del leaderismo, sacrificando la collegialità e la partecipazione democratica in settori che costituiscono il perno del nostro sistema pubblico e trasformando i docenti in meri funzionari e non educatori.

Ci siamo battuti per cancellare le parti peggiori della legge 107 proponendo 4 referendum e pur non raggiungendo l’obiettivo è certamente merito di quella mobilitazione se oggi, attraverso il contratto, una parte di quella legge è stata messa in discussione. Ora serve cancellare il resto e guardare al futuro restituendo al personale docente e Ata quella dignità lavorativa e sociale che hanno perso.

Oggi, dopo anni di attacchi al lavoro pubblico, alla sua essenza e funzione, dopo quasi 10 anni di blocco dei contratti con il conseguente congelamento degli stipendi nella pubblica amministrazione, dopo l’azzeramento di ogni tipo di contrattazione di secondo livello, finalmente i lavoratori possono dare voce e forza a chi li rappresenta.

È un appuntamento fondamentale per rafforzare la presenza della Cgil nei luoghi di lavoro. Il nostro impegno, che va oltre la difesa contrattuale, è quello di restituire valore e dignità ai lavoratori pubblici, riaffermando la valenza della contrattazione, il pieno riconoscimento delle professionalità interne, mortificate nella loro funzione dall’invasione della politica che ormai, nel nostro territorio, anziché occuparsi di progettare e programmare una visione di sviluppo, si occupa di carriere e di progressioni interne alle aziende pubbliche .

Chiediamo un voto consapevole, sapendo che il cambiamento passa principalmente dal riaffermare terzietà ed autonomia dal potere politico, rompendo schematismi e pratiche che vorrebbero riportare i lavoratori pubblici ad essere mero strumento delle convenienze politiche. La sanità e la Regione Basilicata sono solo l’esempio più evidente di quanto l’appartenenza prevalga sulla competenza, esperienza e professionalità.

La Cgil è stata l’unica organizzazione a denunciare il ricorso agli incarichi esterni, l’eccesso di nomine e incarichi ad personam, senza concorsi e selezioni . E mentre c’è chi plaude al lavoro interinale, quale illusorio apripista per un lavoro stabile, noi confermiamo il nostro “no” alla proliferazione del lavoro precario avendo come obiettivo primario l’accelerazione dei processi di stabilizzazione del personale precario a oggi presente nei comparti pubblici regionali e l’avvio di una nuova stagione concorsuale.

Per tutte queste ragioni chiediamo un voto per le Rsu Cgil! Perché è un voto “ libero “ a sostegno delle “ragioni” del lavoro e del suo “valore”.