Incontro “L'Italia del Mezzogiorno" a Gioia Tauro

Summa: “Dal sud una grande fase di rilancio del Paese
e una grande stagione di attenzione ai giovani, al lavoro,
al futuro"

La Cgil rilancia da Goia Tauro (Cosenza), all’incontro “L'Italia del Mezzogiorno", la propria strategia nazionale per lo sviluppo del Mezzogiorno. Nel lungo percorso cominciato nel 2015 e proseguito, da ultimo, con l'assemblea di Lecce nel settembre 2017, l’organizzazione sindacale prova a rimettere al centro il sud a partire da quattro idee programmatiche per una strategia nazionale per la crescita, l'occupazione e lo sviluppo del Paese: partire dalle risorse ordinarie per rilanciare le politiche di coesione portando la spesa ordinaria in conto capitale dello Stato verso le regioni del Sud ad almeno il 45% del totale per un quinquennio; programmare una strategia unitaria per lo sviluppo economico, produttivo e occupazionale attraverso un nuovo strumento pubblico di governo delle politiche di sviluppo industriale, ovvero l’Agenzia per lo Sviluppo Industriale dove le scelte strategiche della politica possano trovare un luogo operativo di governo; puntare su istruzione e ricerca come motori di cambiamento e sviluppo con l’inserimento di specifici piani progettuali per il Mezzogiorno, connettere territori e persone introducendo un fondo specificamente destinato alla mobilità nel Mezzogiorno per finanziare progetti condivisi con le Regioni e gli enti locali, un piano straordinario per la cura, la messa in sicurezza e la valorizzazione del territorio.

“La Cgil Basilicata continuerà a fare la sua parte per far ripartire dal sud e dalle potenzialità dei nostri territori una grande fase di rilancio del paese e una grande stagione di attenzione ai giovani, al lavoro, alle imprese, al futuro – ha detto il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa presente all’incontro - Di vertenzialità nel mezzogiorno - continua Summa - non se ne è aperta nemmeno una. È stato un mezzogiorno subordinato, subalterno alla classe dirigente che ha governato questo Paese. La questione meridionale è stata sostituita completamente da quella settentrionale. Non lo rappresenta più nessuno. È un mezzogiorno perso, disarticolato, che non ha più una sua analisi e valutazione. In Basilicata i dati sull’occupazione sono tornati ai livelli pieni della crisi, con 188.000 addetti e meno 4000 occupati. Uno dei dati peggiori del mezzogiorno, in cui vengono fuori tutte le criticità di una narrazione politica del governo regionale su una ripresa effimera legata a una fase espansiva dei settori e dell’esportazione del settore automotive, completamente esterna alle politiche programmatiche della Regione. In una tale contesto - conclude - la Cgil Basilicata ha scelto di costruire una chiara e marcata vertenzialità: sanità, sostenibilità, sviluppo. Non possiamo sfuggire dalla discussione su dopo petrolio, Zes, Matera 2019. Sono questi i temi che già hanno connotato l’azione sindacale e ai quali bisogna dare continuità”.