Chiude la quinta festa Cgil Basilicata

A Potenza confronto tra segretaria generale Cgil Susanna Camusso
e arcivescovo di Taranto Filippo Santoro

Al centro del dibattito lavoro, giovani e Mezzogiorno

Fabrizio Moro in concerto in piazza Mario Pagano

Ha chiuso in piazza Mario Pagano a Potenza con il confronto su “Lavoro, giovani e Mezzogiorno” tra la segretaria generale Cgil Susanna Camusso e l’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro moderato da Francesco Riccardi, giornalista de L’Avvenire, la quinta edizione della festa della Cgil Basilicata, tre giorni di dibattito su legalità, innovazione, lavoro e diritti tra Matera e il capoluogo di regione.

L’occupazione giovanile nel Mezzogiorno è una delle maggiori sfide delle politiche del lavoro in Italia e per il sindacato. Nonostante gli sforzi il sud continua a viaggiare troppo lentamente rispetto al resto d’Italia e nel confronto con le più diverse regioni europee. E questo crea una forte spinta all’emigrazione. I dati sulla demografia condannano il sud a una lenta ma costante rincorsa verso la desertificazione, con i livelli più alti di saldo migratorio negativo (la Basilicata fanalino di coda al Sud con il suo -5xmille di popolazione residente nell’anno 2016). I numeri ci dicono che di questo passo, tra 50 anni, nel 2065 l’Italia sarà un paese sempre più vecchio con una popolazione il cui peso preponderante si concentra negli ultrasettantacinquenni, che - secondo la proiezione dell’Ires Cgil Basilicata- saranno circa 6 milioni e 200mila in più, 44mila in Basilicata. La popolazione tra i 30 e i 74 anni sarà inferiore di circa 2milioni e 800mila (94mila in Basilicata) e quella fino ai 29 anni di quasi 2milioni più esigua nel Mezzogiorno (66mila in Basilicata).

“La nostra azione si inserisce nella volontà di riaprire un confronto sociale per affermare la democrazia nel lavoro, riscrivere un nuovo Statuto dei lavoratori e consegnare all’Italia una democrazia compiuta, fatta di diritti, di tutele e di opportunità – dichiara il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa - Liberiamo il lavoro se liberiamo il sud dalle sue storiche tare, dalle catene del sottosviluppo, se correggiamo le scelte di politica economica prestando attenzione ai tanti divari e alle tante diseguaglianze tra aree ricche e aree deboli del Paese. Il sud continua a viaggiare troppo lentamente rispetto non solo al resto d’Italia ma alle più diverse regioni europee. E questo crea disillusione e abbandono, ansia del fuggire. I dati sulla demografia condannano il sud a una lenta ma costante rincorsa verso la desertificazione. Solo negli ultimi due anni la Basilicata ha perso 4900 residenti. La risalita dei posti di lavoro certificata da Istat nelle scorse settimane parla di un forte squilibrio tra popolazione over 50 e under 30 in cui, a una crescita di occupati molto forte tra le persone con più di 50 anni, non corrisponde una crescita di occupati consistente e stabile tra i giovani, con tassi di disoccupazione giovanile tra i più alti d’Europa e il Mezzogiorno a guidare questa desolante classifica.

In questo scenario - conclude Summa - è di fondamentale importanza la mobilitazione di tutte le forze vive della società, un impegno che deve vedere protagonisti la politica, il sindacato, l’associazionismo, il mondo cattolico. La Cgil di Basilicata continua a essere in campo per ridare valore al lavoro, in questi anni frammentato, svilito in nome di una flessibilità che ha reso tutti noi più precari. Noi lavoriamo per ridare dignità al lavoro e qualità al futuro di tutti”.

Il dibattito è stato anticipato dalla presentazione del volume sulla violenza sulle donne“4 petali rossi: frammenti di vite spezzate” pubblicato da Arpeggio Libero nella collana Allo specchio, alla presenza di una delle autrici Loriana Lucciarini. Un progetto che vede coinvolte quattro scrittrici (Arianna Berna, Monica Coppola, Silvia Devitofrancesco, Loriana Lucciarini) con l'obbiettivo di accendere una piccola luce in più in quel buio opprimente che troppe volte e ormai quasi ogni giorno colpisce silenziosamente e si porta via una donna. In particolare vengono esplorati quattro aspetti del fenomeno: lo stalking, la violenza psicologica, lo sfruttamento/mercificazione dell’immagine femminile e la violenza perpetrata ai fini dell’odio razziale ed etnico. Il ricavato della vendita del volume è destinato al Centro antiviolenza BeFree, cooperativa sociale contro la violenza e la discriminazione delle donne.

Presente anche la segretaria nazionale Fiom Cgil Francesca Re David che ha detto: “Come Fiom stiamo lavorando dall’8 marzo contro la violenza sulle donne e contro il non impegno sui centri antiviolenza che subiscono i primi tagli della spesa pubblica. È un elemento di dibattito importante anche e soprattutto nei luoghi di lavoro in quanto la svalutazione del ruolo delle donne e del lavoro delle donne rientra in un discorso più ampio di svalorizzazione della persona e del lavoro. Bisogna insistere sulla formazione e sul riporre al centro il lavoro e la dignitá delle persone oltre al profitto e alla produzione”.

Ha aggiunto Anna Russelli, della segreteria regionale Cgil, che ha introdotto la presentazione: “Il tema della violenza sulle donne è un tema purtroppo attualissimo, a partire dal fenomeno dilagante del femminicidio ma non solo. La violenza ha mille facce, alcune efferate ed evidenti, altre sottili e insidiose. Non esiste altro modo di sconfiggerla che la diffusione di una consapevolezza sempre più ampia e profonda, in particolare tra i giovani, e la messa in campo di strumenti, a partire da quelli del sostegno all'autonomia anche economica delle donne, che possano dare la forza alle vittime di tirarsi fuori, denunciare e riappropriarsi della propria vita”.

Presenti in piazza circa 30 associazioni provenienti da tutta la regione.