Arpab: mentre si proclama l’urgenza per la carenza di personale si procede ad assunzioni fuori la mission dell’Agenzia.

Come Funzione Pubblica CGIL consideriamo grave la decisione dell’ARPAB di continuare ad assumere figure dirigenziali con qualifiche professionali che poco hanno a che vedere con la mission della Agenzia e, soprattutto con l’attuale quadro delle emergenze da affrontare, anche rispetto a gravi mancanze ed inadempienze del passato.
Infatti, da quando si è insediato il nuovo Direttore, al di la dei proclami e delle tante promesse ed aspettative legate al masterplan, si è continuato a rafforzare solo le strutture amministrative e tecnico-gestionali utilizzando le poche capacità assunzionali per assumere amministrativi, architetti, ingegneri mentre ci si è dimenticati completamente delle figure professionali più utili, che hanno competenze in materia sanitaria ed ambientale, quali ad esempio chimici, fisici e biologi.
In questi ultimi mesi, in particolare, abbiamo assistito a scorrimenti di vecchie graduatorie per assumere dirigenti, saltando da una graduatoria all’altra, alcune di dubbia legittimità rispetto alla stessa validità, senza che sia dato sapere quale sia il criterio di priorità; l’unica cosa certa è che, mentre si attinge da graduatorie del 2011 e del 2009 per architetti, ingegneri e amministrativi, sono state completamente ignorate altre graduatorie dove ci sono concorrenti idonei con competenze più adeguate ai compiti ambientali da svolgere, quale ad esempio quella dei dirigenti chimici del 2010, figura professionale di cui nonostante i pensionamenti, non si garantisce il turnover. Le esigenze di figure amministrative sembrano non trovare mai fine, tanto da richiedere anche convenzioni continue per attingere collaboratori e consulenti amministrativi da altri enti.
Ancora più assurdo è che in assenza di una programmazione delle assunzioni 2017-2019, si assumono d’urgenza figure dirigenziali a tempo determinato per tre anni (tanto per dare un po’ di tranquillità a qualcuno?), come se dovessimo avere ancora un tempo infinito per affrontare i problemi più seri quali quello della riorganizzazione che, a nostro avviso, come più volte ribadito all’Agenzia e al suo Direttore Generale, era prioritario e propedeutico a tutto il resto.
Come FP CGIL, da quando si è insediato il nuovo Direttore abbiamo sempre sostenuto la necessità e l’urgenza della riorganizzazione degli uffici e dei servizi nonché di un più efficiente utilizzo delle risorse umane perché alcune delle gravi carenze di personale sulle attività territoriali possono essere coperte da collaboratori tecnici attualmente relegati negli uffici. Assistiamo, invece, ad un continuo “al lupo al lupo” con tanto di delibere “vuote”, come l’ultimo grido lanciato con la delibera 165 del 15 maggio u.s., firmate dall’intero staff della direzione strategica in cui si denuncia la carenza del personale necessario alle attività di controllo ma, un attimo prima, si assumono figure professionali “altre”, secondo una logica di “sigilliana memoria”. Un ritorno al passato che non vorremmo vedere perché davvero pensiamo che l’Agenzia e tutte le professionalità presenti sono state spesso mal utilizzate per responsabilità di una direzione che continua ad ignorare le istanze di riorganizzazione e di miglior utilizzo del personale, giocandosi l’alibi del masterplan. Questo progetto di rilancio rappresenta certamente uno strumento utile, ma non può essere sostitutivo di un’azione ordinaria della direzione che dovrebbe partire dalle forze in campo e dal miglior ed efficiente impiego delle stesse, magari utilizzando quei pochi spazi assunzionali per acquisire figure professionali competenti in materia di controlli e di analisi di matrici ambientali.